venerdì 6 febbraio 2015

Rapporto tra Energia e materia nelle Scienze esatte e nella Cabala ebraica

La mia personale visione.-
L'Energia nasce dallo shock creato dal passaggio tra la stasi potenziale e la successiva fase cinetico-dinamica, possiamo dire che è la risultante dell’entropizzazione della materia che si trasforma annichilendosi, la vita quindi è generata dall’energia è essa stessa entropia, ed il processo di invecchiamento inizia immediatamente dopo la nascita proprio a causa della trasformazione entropica (En=m+ent+T – Energia = materia + entropia + tempo) oppure (V = m + ent +T – Vita = materia + entropia + tempo), questo processo riguarda tutto il multiverso, dalla vita organica a quella cosidetta inorganica).
Possiamo anche formulare l’ipotesi che l’entropia è in stretta correlazione con il karma.
E’ insolito notare come il processo entropico sia la causa della vita e della distruzione della stessa (intesa anche come disgregamento) mentre la stasi, l’immobilità potenziale, sia vista come perfezione ed ordine, (mentre in realtà  è  la morte in attesa di riformularsi come vita).
In questo processo entropico, gli elettroni si espandono sempre di più verso la periferia allontanandosi dal centro e mano a mano che questo avviene, il movimento rotatorio spiraloide centrifugo diviene anche ondulatorio, in quanto giunto al limite delle proprie possibilità di capienza dentro l’atomo, ondulatorio come compromesso tra il movimento originario e il nuovo movimento rettilineo (reso tale dal limite del processo centrifugo).
Anche la velocità dell’elettrone aumenta via via si avvicina alla periferia, la sua velocità diverrà massima quando supera  la “gravità  interna” e sfugge.
Questo spiega come al variare della distanza dell’elettrone dal nucleo, vaiano anche i parametri – lunghezza d’onda e frequenza vibrazionale (altra prova del rapporto di causa ed effetto in cui è implicato il karma a livello atomico), creando così “a cascata”:
1) Gravitazione
2) Radioattività
3) Radiazioni ultraviolette
4) Luce (spettro visibile)
5) Calore (spettro invisibile ultrarosso)
6) Elettricità
7) Suono
Nasce così, come descritto anche nella Qabalah, (vedi argomenti correlati precedentemente trattati ed inoltre il capitolo “Sepher Yetzirah e fisica dei quanti” del libro “Il Velo di Maya – Corrispondenze e analogie  tra Buddhismo, Cabala e Taoismo), il passaggio tra il Mondo dell’Idea ed il mondo della forma.
L’energia che si è formata, cambia la sua morfologia nel feno(u)meno ma rimane parte dell’Omniverso.
Per prima si forma la Gravitazione come protoforma energetica, poi (e qui torna lo schema a cascata spiraloide logaritmica) come in un motorte a movimento perpetuo, disturba l’equilibrio elettrico positivo/negativo del nucleo-elettrone e ri-crea il movimento spiraloide logaritmico (vedi anche la spirale logaritmica del numero di Fibonacci).

Secondo la cabala

La Shevirah sarebbe la seconda tappa della Creazione, la Rottura dei Vasi dopo la contrazione. La luce che si irradia, entra nello spazio vuoto, ma sempre in linea retta ed essa viene chiamata Adam Qadmon (l'uomo primordiale). L'emanazione della luce in principio fu equilibrato, successivamente però furono proprio gli occhi dell'uomo primordiale a irradiare questa luce. Essa fu talmente forte che il loro contenitori, (dei vasi) non riuscirono a contenerli e si ruppero, facendo cadere una parte delle scintille di santità (288) verso il basso, mentre la maggior parte delle scintille ritornarono alla sorgente. La teoria della rottura produce un cambiamento in un mondo stabile e praticamente perfetto. Da ora in avanti tutto diventa imperfetto e instabile. Scopo di tutto questo è riprendere queste scintille di santità che altrimenti alimenterebbero le Klippot, I gusci negativi che rivestono le Sefirot.

Secondo la Scienza

Dalla luce alla materia: ora è possibile
Usando la tecnologia esistente e senza il coinvolgimento di massicce particelle ad alta energia sarà possibile creare materia da un fascio di luce. Come si legge su Nature Photonics, dove è stato pubblicato lo studio, per la prima volta l'ipotesi di Breit e Wheeler formulata nel 1934 potrebbe essere stata provata


Nuovi passi in avanti verso il completo controllo della luce da parte degli scienziati. Un gruppo di fisici dell’Imperial College di Londra, Regno Unito, ha scoperto come passare dalla luce alla materia in pochi “semplici” passi, dopo 80 anni da quando, per la prima volta, venne teorizzata questa possibilità. Creare la materia dalla luce è tra gli obiettivi più suggestivi della elettrodinamica quantistica e questa volta il gruppo di fisici, in collaborazione con il Max-Planck-Institut für Kernphysik, sembra aver centrato il bersaglio, provando la teoria degli scienziati Gregory Breit e John Wheeler, i quali, nel 1934, suggerirono che poteva sarebbe stato possibile un giorno trasformare la luce in materia “semplicemente” facendo scontrare due fotoni (le particelle elementari della luce) creando così un elettrone e un positrone. Prima di allora non era mai stato teorizzato un metodo tanto semplice, anche se i due scienziati non si sarebbero mai aspettati che, 80 anni dopo, qualcuno sarebbe stato in grado di dimostrarlo fisicamente. Numerosi test in passato hanno tentato l’impresa utilizzando sempre le particelle ad alta energia ma senza mai raggiungere il risultato desiderato.

 Come possiamo vedere questo "schema a cascata" appartenente alle leggi della termodinamica ha delle forti affinità con la visione cabalistica, sarà un caso?

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