La mia personale visione.-
L'Energia nasce
dallo shock creato dal passaggio tra la stasi potenziale e la successiva fase
cinetico-dinamica, possiamo dire che è la risultante dell’entropizzazione della
materia che si trasforma annichilendosi, la vita quindi è generata dall’energia
è essa stessa entropia, ed il processo di invecchiamento inizia immediatamente
dopo la nascita proprio a causa della trasformazione entropica (En=m+ent+T –
Energia = materia + entropia + tempo) oppure (V = m + ent +T – Vita = materia +
entropia + tempo), questo processo riguarda tutto il multiverso, dalla vita
organica a quella cosidetta inorganica).
Possiamo
anche formulare l’ipotesi che l’entropia è in stretta correlazione con il
karma.
E’
insolito notare come il processo entropico sia la causa della vita e della
distruzione della stessa (intesa anche come disgregamento) mentre la stasi,
l’immobilità potenziale, sia vista come perfezione ed ordine, (mentre in realtà
è la morte in attesa di riformularsi come vita).
In
questo processo entropico, gli elettroni si espandono sempre di più verso la
periferia allontanandosi dal centro e mano a mano che questo avviene, il
movimento rotatorio spiraloide centrifugo diviene anche ondulatorio, in quanto
giunto al limite delle proprie possibilità di capienza dentro l’atomo,
ondulatorio come compromesso tra il movimento originario e il nuovo movimento
rettilineo (reso tale dal limite del processo centrifugo).
Anche
la velocità dell’elettrone aumenta via via si avvicina alla periferia, la sua
velocità diverrà massima quando supera la “gravità interna” e sfugge.
Questo
spiega come al variare della distanza dell’elettrone dal nucleo, vaiano anche i
parametri – lunghezza d’onda e frequenza vibrazionale (altra prova del rapporto
di causa ed effetto in cui è implicato il karma a livello atomico), creando
così “a cascata”:
1)
Gravitazione
2)
Radioattività
3)
Radiazioni ultraviolette
4)
Luce (spettro visibile)
5)
Calore (spettro invisibile ultrarosso)
6)
Elettricità
7)
Suono
Nasce
così, come descritto anche nella Qabalah, (vedi argomenti correlati
precedentemente trattati ed inoltre il capitolo “Sepher Yetzirah e fisica dei
quanti” del libro “Il Velo di Maya – Corrispondenze e analogie tra
Buddhismo, Cabala e Taoismo), il passaggio tra il Mondo dell’Idea ed il mondo
della forma.
L’energia
che si è formata, cambia la sua morfologia nel feno(u)meno ma rimane parte
dell’Omniverso.
Per prima si forma la
Gravitazione come protoforma energetica, poi (e qui torna lo schema a cascata spiraloide
logaritmica) come in un motorte a movimento perpetuo, disturba l’equilibrio
elettrico positivo/negativo del nucleo-elettrone e ri-crea il movimento
spiraloide logaritmico (vedi anche la spirale logaritmica del numero di
Fibonacci).
Secondo la cabala
La Shevirah sarebbe la seconda tappa della Creazione, la Rottura dei Vasi dopo la contrazione. La luce che si irradia,
entra nello spazio vuoto, ma sempre in linea retta ed essa viene chiamata Adam Qadmon (l'uomo
primordiale).
L'emanazione della luce in principio fu equilibrato, successivamente però furono proprio gli occhi
dell'uomo primordiale a irradiare questa luce.
Essa fu talmente forte che il loro contenitori, (dei vasi) non riuscirono a contenerli e si ruppero,
facendo cadere una parte delle scintille di santità (288) verso il basso, mentre la maggior parte delle
scintille ritornarono alla sorgente.
La teoria della rottura produce un cambiamento in un mondo stabile e praticamente perfetto. Da ora
in avanti tutto diventa imperfetto e instabile.
Scopo di tutto questo è riprendere queste scintille di santità che altrimenti alimenterebbero le
Klippot, I gusci negativi che rivestono le Sefirot.
Secondo la Scienza
Dalla luce alla materia: ora è
possibile
Usando la tecnologia esistente e senza il
coinvolgimento di massicce particelle ad alta energia sarà possibile creare
materia da un fascio di luce. Come si legge su Nature Photonics, dove è stato
pubblicato lo studio, per la prima volta l'ipotesi di Breit e Wheeler formulata
nel 1934 potrebbe essere stata provata
Nuovi passi in avanti verso il completo controllo della luce da
parte degli scienziati. Un gruppo di fisici dell’Imperial College di Londra,
Regno Unito, ha scoperto come passare
dalla luce alla materia in pochi “semplici” passi, dopo 80
anni da quando, per la prima volta, venne teorizzata questa possibilità. Creare
la materia dalla luce è tra gli obiettivi più suggestivi della elettrodinamica
quantistica e questa volta il gruppo di fisici, in collaborazione con il
Max-Planck-Institut für Kernphysik, sembra aver centrato il bersaglio,
provando la teoria degli scienziati Gregory Breit e John Wheeler, i quali, nel 1934, suggerirono che poteva
sarebbe stato possibile un giorno trasformare la luce in materia
“semplicemente” facendo
scontrare due fotoni (le particelle elementari della luce) creando così un
elettrone e un positrone.
Prima di allora non era mai stato teorizzato un metodo tanto semplice, anche se
i due scienziati non si sarebbero mai aspettati che, 80 anni dopo, qualcuno
sarebbe stato in grado di dimostrarlo fisicamente. Numerosi test in passato
hanno tentato l’impresa utilizzando sempre le particelle ad alta energia ma
senza mai raggiungere il risultato desiderato.
Come possiamo vedere questo "schema a cascata" appartenente alle leggi della termodinamica ha delle forti affinità con la visione cabalistica, sarà un caso?
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