giovedì 24 dicembre 2015

Karma della Terra V.S. razza umana

La nostra “astronave” Terra ha ormai compiuto il 4,6 miliardesimo compleanno di età, dall’Adeano (4600 Miliardi di anni) fino ad oggi  (siamo nel Neozoico da 2,588 milioni di anni ad oggi)  ha subito cambiamenti enormi, per lo più catastrofici, un necessario lavoro di “sgrezzatura” ed assestamento che ha portato la sua struttura a stabilizzarsi attraverso un processo sintropico. Circa 2,4 milioni di anni or sono, l’uomo,  il più pericoloso agente entropico simile ad un virus che cambierà il volto stesso della Terra, si differenzia dall’Australopiteco scivolando temporalmente verso l’homo erectus. Volgendo il suo sguardo volitivo e feroce verso il cielo sembra volerne afferrare i lembi per poterne guidare gli eventi, ma come Fetonte cade per millenni, fino a che non inizia la nostra epoca moderna.
Oggi. Il degrado, l’indifferenza, la superbia, l’egocentrismo più sfrenato e cieco guidano le azioni del virus/uomo (Homo Qualunquensis o Superficialis), collegato a tutti i suoi simili attraverso i rapporti karmici interattivi, pilota un meme gigantesco creato dall’insieme dei sopracitati vizi, una sorta di arma totale 


puntata verso il cuore stesso della nostra nave cosmica. E’ dalla rivoluzione industriale, ovvero dalla rottura con tutti i cicli interattivi naturali, che ha innescato quest’arma di distruzione, creare e distruggere, creare per distruggere, creare distruggendo e il suo motto illuministico. Il progresso ed il benessere collettivo sono solo una scusa dei pochi per ingraziarsi il consenso dei molti, e come in un “metsubushi” (letteralmente accecamento, è una strategia Ninja che prevede l’utilizzo di polveri accecanti per disorientare l’avversario)  beffardo, questo benessere scivola inesorabile in un carosello effimero ed inutile di vacuità, dove il denaro, secondo Lutero, sterco del demonio, devia dai veri ideali, corrompe e putrefà gli animi.
Ricordo le prime pubblicità della Moplen, lo facevano per Carosello e mostrava le incredibili qualità della plastica (dai secchi ai contenitori per alimenti), fino ad allora tutto era di latta o di rame, esistevano ancora gli stagnini e una pentola bucata 



veniva riparata dalle solerti mani dell’artigiano. Ogni cosa che si rompeva si poteva riparare perché era destinata a durare nel tempo, ora ciò che si rompe si getta e si compra nuovo. Maggior spesa (nostra) e maggior guadagno (delle aziende). Ciò che si getta aumenta il volume di rifiuti ed incrementa l’inquinamento. E’ una spirale viziosa che porta ad abominii ed aberrazioni mostruose come il Pacific Trash Vortex, un’isola di rifiuti (soprattutto plastica) che galleggia nell’Oceano Pacifico la cui estensione è di circa 10 milioni di chilometri quadrati il cui peso sarebbe di 3 milioni di tonnellate di sola 
plastica e 100 milioni di tonnellate di detriti vari.

Qualche decennio fa un buon padre lavorava per mantenere un livello dignitoso di vita il proprio nucleo famigliare (monoreddito) di cui si sentiva responsabile, ora lavorano tutti per mantenere un livello alto di cose superflue a scapito della famiglia stessa.

Il virus/uomo fagocita con bulimica ingordigia il prodotto del proprio vivere quotidiano e lo espelle in un processo entropico degno di un buco nero, in un circolo di creazione e distruzione simile ad un cosmico Ouroboros. E la Terra, di una pazienza esplosiva, inizia a dare segni di intolleranza e di rigetto verso questo elemento esogeno che, all’inizio rispettoso, ha acquistato sempre più protervia nei suoi confronti. E’ cronaca di questi giorni il Vertice di Parigi “Cop 21”, dopo il fallimento del Protocollo di Kyoto è considerata l’ultima chance per non arrivare ad una irreversibilità dei fenomeni di surriscaldamento globale.
Secondo lo staff di scienziati che studiano il fenomeno “Se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare, supereremo la soglia oltre la quale il riscaldamento globale diventerà catastrofico e irreversibile. È stato calcolato che questa soglia corrisponde a un aumento della temperatura di due gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, ma dai trend delle emissioni attuali siamo avviati verso un aumento di circa cinque gradi centigradi. Benché possa non sembrare molto -  la differenza di temperatura tra oggi e l'ultima era glaciale è proprio di cinque gradi centigradi -, sbalzi di temperatura apparentemente insignificanti possono avere per la Terra un'importanza enorme”. (Fonte Repubblica) ed inoltre “In Europa le regioni mediterranee saranno quelle maggiormente vulnerabili. Aumenteranno le differenze di clima tra nord e sud e al sud ci sarà meno disponibilità di acqua dolce con estati più lunghe. La maggioranza dei ghiacciai scomparirà, aumenterà il livello dei fiumi e il rischio di inondazioni. In Italia il mare ingoierà le zone costiere formate da lagune e dalle foci dei fiumi. A Sud e a Est diminuirà la produttività mentre al nord ci saranno temperature miti favorevoli alle colture agricole” (Fonte Legambiente). Ma il vero problema risiede come sempre nella mente malata di indifferenza del virus/uomo che, disinteressato alle conseguenze del proprio operato distruttivo, continua  ad agire come se potesse vivere all’infinito e sparge il liquame dei suoi meccanismi karmici deviati.
Limitato dalla sua irresponsabile ignoranza ed abulia, l’Homo Qualunquensis (L’uomo/virus) continua a creare una degenerazione karmica che lo porta ad una deriva irreparabile e ad allontanarsi dalla Terra che lo ospita. Contrariamente al rispetto dei nativi americani (per esempio) che esprimono tutta la loro devozione verso il nostro mondo. Queste parole sono di Orso in piedi, Sciamano Sioux. “Non conosco alcuna specie di pianta, uccello o animale che non si sia estinta dopo l'arrivo dell'uomo bianco. L'uomo bianco considera la vita naturale degli animali come quella del nativo su questo continente: come un fastidio. Non c'è alcun termine nella nostra lingua con il significato di fastidio”.
E su queste parole invito tutti a considerare il nostro karma come un karma collettivo che unisce coscienze, consapevolezze ed azioni, e che questo debba necessariamente essere in sintonia con il karma della  Terra che ci ospita, coscienti che questo nostro agire consapevole, integrato a questo pianeta, è responsabile per le conservazione delle sue caratteristiche generali  e degli elementi che lo costituiscono, per uno sviluppo armonico ed un indispensabile simbiosi tra l’Uomo e la Natura.






martedì 22 dicembre 2015

Introduzione alla Karmanautica - il libro

Sono lieto di annunciarvi che entro pochissimi mesi sarà pronto il mio libro "Introduzione alla Karmanautica" con la prefazione e l'introduzione del Prof. Antonio Di Bartolomeo che si unirà concettualmente al suo libro "Introduzione al Pensiero plurale" edito da Este edition.


sabato 12 dicembre 2015

Il Termine Karmanautica E' REGISTRATO! ATTENZIONE AI PLAGI

Ancora una volta devo difendere la paternità del termine da me coniato, conosciuto, ed utilizzato correntemente anche nei concetti di Pensiero Plurale del Prof. Antonio Di Bartolomeo che ne ha utilizzato i concetti anche nella stesura del suo libro "Introduzione al Pensiero plurale", compendio del mio libro di futura edizione "Introduzione alla Karmanautica". Tutti i contenuti sia grafici sia concettuali sono prerogativa dell'Officina di Karmanautica e Pensiero plurale. GRAZIE


giovedì 10 dicembre 2015

Karmanautica e non attaccamento

Accidenti, si è rotto!!! Una serie di imprecazioni di intensità e gravità crescente turbano la quiete di quella amena giornata di sole, Mario Rossi era l’essere umano più felice della Terra. Aveva ottenuto un giorno libero dal lavoro, un lavoro estenuante, faticoso, in un ambiente insalubre e pericoloso, l’aveva ottenuto con fatica da un datore di lavoro sgarbato, faticando a trovare il coraggio di chiedere quella giornata di ferie. La moglie che vedeva ad ore programmate del giorno e che ormai era parte della sua vita più abitudinaria era dalla parrucchiera. Strano… a pensare che da fidanzati sembravano la coppia più affiatata del mondo non si sarebbe mai immaginato che il lavoro e la vita avrebbe minato quel sentimento, lo avrebbe eroso dall’interno a furia di turni, irritabilità, insoddisfazione, insofferenza… il tutto per potersi permettere una vita apparente, di facciata.
Ferie al mare, appartamento indipendente con piccolo cortile affacciato al retro di un palazzone, settimana bianca, ciabattando indolenti d’estate fino all’ombrellone e sci ai piedi d’inverno, tra discorsi degni di vip e ciarle da salotto buono. Sempre accanto a persone apparentemente più abbienti (o con debiti più alti da pagare), sempre a controllare con il tintometro la qualità del verde del suo vicino. Il signor Rossi Mario… con il suo impiego da operaio e la moglie commessa in un grande super/iper magazzino, il cuore e la mente a Dubai “dove li si che ci sono i soldi”. E adesso si è rotto!!! Il televisore, il grande amico che sussurra nel buio della sala da pranzo, tra un Beautiful e una partita di serie a, il grande consigliere che dice sempre la verità, si è rotto. Non parla più e non mostra più le immagini che tanto lo divertono. Già ne sente la mancanza e si chiede come farà ora a comprarne uno nuovo, doveva ancora finire di pagarlo ed una ridda di pensieri su garanzie, assistenze, e scontrini da cercare nel caus del cassetto portatutto gli affollano la mente ormai piena fino all’orlo di ansia. Probabilmente la moglie lo incolperà di qualcosa, magari ha toccato la spina, o può essere l’antenna… una sapiente incompetenza che da sempre i suoi frutti maligni. Sarà ancora il pretesto per mortificarlo, lui che non ha mai chiesto un aumento come Luigi, il marito di Carla (lui si che è un uomo con le palle). Ora lo spazio vuoto dove prima c’era lo scatolo delle meraviglie appare come l’alveolo di un dente mancante, o ancora di più, un’orbita vuota di un teschio. Desolante come un campo di calcio a fine partita.
La mediocrità scende come un sudario su Mario Rossi che si sente sfumare come la dissolvenza di un “the end” di un film in bianco e nero… Quello stesso giorno Piergiorgio Galassi, si sente soddisfatto. Ha finito di scrivere il suo secondo libro, ha una vita piena zeppa di interessi e le sue passioni sono la scrittura e la pittura. Colleziona libri e li divora con la stessa frenesia che prova quando ne compra di nuovi. Non si chiede come farà a far spazio nella sua casetta ad altri volumi e con il tempo sarà costretto a impilare più file nella libreria. La sua compagna di vita lo guarda con indulgenza mista ad affetto, lo vede come un genio un po’ pazzo e gli perdona le sue piccole mancanze.
Smeagol diventa Gollum, schiavo dell’Anello del Potere nella saga del “Signore degli Anelli”


Diversi gradi di sofferenza, dalla più intensa a quella più raffinata e sottile, comunque presente in entrambe le vite, apparentemente diverse, dei due protagonisti presi in considerazione.
Entrambi hanno qualcosa che, una volta perso, potrebbe portare dolore e sofferenza.
Il segreto consiste nel non attaccamento, che le catene siano di ferro o d’oro rimangono catene, e attaccarsi alle cose è sempre un vincolo che vi obbliga a temere la loro perdita, lo dimostra il più ordinario Mario Rossi, ma anche il nostro Piergiorgio Galassi, sebbene in modo meno manifesto.
Attaccamento e sofferenza sono una equazione certa e turbano la tranquillità dell’uomo. Una pipa che si rompe irreparabilmente, una macchina da demolire, un’autoradio rubata, un libro perso, ad esempio, creano sempre una sensazione di perdita proporzionalmente alle iterazioni karmiche create attorno all’oggetto perso. Esiste una serie di legami karmici che si creano tra l’oggetto fisico proporzionale al desiderio che si prova verso esso ed  agiscono come un’impronta nella nostra anima creando una controparte virtuale. Questa sorta di “simbolo” ( συμβολον [súmbolon] (segno) che a sua volta deriva dal tema del verbo symballo dalle radici σμ- (sym-, "insieme") e βολ [bolḗ] ("getto"), avente il significato approssimativo di "mettere insieme" due parti distinte. Fonte Wiki) crea idealmente una situazione di “vuoto”/”pieno” tra la realtà osservata ed osservatore, tra l’oggetto appartenuto ed il possessore. Dalla cosmologia alla Geologia, dalla Paleontologia all' Antropologia, risalendo dall'osservazione astronomica (ex astrologica) e/o astrofisica a quella ontologica, confortata dai dati in possesso della ricerca microbiologica, ci sono serie conferme sulla attendibilità di un processo che ha portato allo sviluppo di un fenomeno apparentemente unico: a partire dalla apparente comparsa della vita biologica sulla superficie della Terra, c' è stata una lunghissima evoluzione, durata miliardi e miliardi di anni, che ha portato l' Universo Organico, l' OSSERVATO, un sistema interamente vivente ed intelligente, ad assumere lo stesso corpo del suo stesso OSSERVATORE.
Il Drago Smaug dello “Hobbit” protegge il suo tesoro di cui è schiavo


[...] Con una persistenza che sfiora l’alienazione, un programma intelligente, inserito dalla cultura dominante, scientifica e biologica, nel cervello umano da millenni, come fosse un microchip, in modo che il pensiero degli individui ne risultasse polarizzato per via genetica e culturale, ha prodotto il dualismo tra l’OSSERVATORE e l’OSSERVATO (Fonte Scienzaeconoscenza.it). Si tratta di un dualismo che induce al desiderio e da ciò all’attaccamentio. Il voler superare il dualismo tra desiderio e possesso implica sofferenza; e citando una frase attribuita a Gautama Buddha: “dall’attaccamento sorge il dolore, dal dolore sorge la paura; per colui che è totalmente libero, non c’è attaccamento, non c’è dolore, non c’è paura”. 
Ad ogni modo, potrei affermare che non si può essere “totalmente liberi”, né mi convince l’idea che senza attaccamento “non c’è dolore”; una certa percentuale di dolore è presente anche in chi non è attaccato alle cose (anche se questa in breve tempo si diluisce nel vivere quotidiano e anche gli ancoraggi karmici legati alle cose appartenute si dissolvono lasciando spazio alla libertà, consapevoli che ogni cosa possiede una durata sia karmica sia “meccanica”).








giovedì 26 novembre 2015

Karmanautica e comunicazione mediatica

E’ una mattina di sole, una donna raccoglie le uova nel pollaio, il ritmico tintinnio metallico, cadenzato da una canzone indica che il fabbro è già al lavoro, chino sul fuoco, ogni tanto un verso di rimprovero verso il ragazzo che fatica sul mantice si diffonde nell’aria. Dal campanile i rintocchi discreti della campana invitano i villani verso la chiesetta per la messa. Ognuno compie i propri gesti quotidiani serenamente, con una sapiente consapevolezza che assomiglia al moto dei pianeti e al fluire della natura, al fiume vicino, donne lavano i panni chiacchierando e scambiandosi ciarle muliebri. Nel piccolo villaggio tutto si svolge in un’armonia dove persino il caos sembra avere un proprio spazio. Solo il galoppo cadenzato di un cavallo al galoppo in lontananza poteva dare origine ad ansie e paure e scatenare ridde d’ipotesi sull’incertezza del fato. Poteva essere un messaggero gravido di notizie dall’esterno del mondo, nell’ameno villaggio, poteva avere lo stesso impatto di un comunicato dall’inferno. Nuovi balzelli, o nuovi arruolamenti per guerre lontane!.... o semplicemente il galoppo proseguiva la sua corsa ignorando persino potesse esistere un villaggio nei paraggi, con conseguente sospiro generale di sollievo.


Pensate al significato ed all’importanza della comunicazione ed i moti interiori che può scatenare. Pensate al potere che hanno tutti i mezzi di comunicazione che ci trattano come quei contadini al villaggio… d’altronde nessuno (o quasi) di voi ha la possibilità di verificare se le notizie sono attendibili o meno. Un quarto potere occulto e pilotato dai poteri forti ci muove di fronte marionette guidate dalla sua mano. Informatevi sulla Scuola di Francoforte la cui espressione maggiore emerge nel nucleo Institut für Sozialforschung (Istituto per la ricerca sociale) di matrice neomarxista formata da filosofi e sociologhi tedeschi, nata nel 1923 sotto la guida dello storico marxista Karl Grünberg.
Quella che avete sotto gli occhi e che state vivendo non è una democrazia, tutti i mezzi d'informazione servono a pubblicizzare la vita politica come fosse un prodotto in vendita. Secondo l'interpretazione di Edmund Burke (Politico, Filosofo e scrittore britannico di origine irlandese – 1729/1797), la stampa esercita la sua importante funzione se rimane nettamente separata dagli altri tre poteri costitutivi dello Stato. (legislativo, giudiziario ed esecutivo)


I rischi principali per la democrazia in seguito ad un uso improprio di questo potere, sono costituiti dal controllo politico dei mezzi di informazione e dall'accentramento di essi nelle mani di un ristretto gruppo di persone (solitamente grandi aziende). In questi due casi infatti, considerando che coloro che controllano i media tendono in genere a filtrare le informazioni che sono in contrasto con i propri interessi, si avrebbe una mancanza di pluralismo, e si ostacolerebbe quindi la possibilità dei cittadini-elettori di formarsi delle opinioni informate e di attuare delle scelte informate. (Fonte wiki) Nel XX secolo con l’avvento della televisione a dare man forte ai quotidiani per la diffusione del potere dell’informazione avete potuto assistere ad una divulgazione di informazioni di livello economico e politico il cui aggettivo può essere solo “virale”. Quanti di voi si saranno chiesti perché il cittadino comune doveva sorbirsi le notizie di economia, le tribune politiche atte ad indottrinare le menti semplici (rimaste semplici come quelle dei contadini del villaggio precedentemente descritto) che di punto in bianco si sono riempite di concetti via via sempre più tecnici. Vogliamo parlare del “modello di propaganda”? E’ una teoria avanzata da Edward S. Herman e Noam Chomsky che tenta di fornire un modello di funzionamento della propaganda nei mass media (ivi incluse le forme di pregiudizio sistemico), in termini di cause economiche strutturali. Ovvero manipolazione delle informazioni in termini di esaltazione di alcune notizie e sottovalutazione di altre proprio per muovere l’attenzione dei lettori (telespettatori, navigatori del web, etc…) nella direzione voluta. Da notare che i suddetti teorici della Scuola di Francoforte, compresi i succitati E.S.Herman e N. Chomsky hanno definito i mass media “Fabbrica di consenso”. Non percepite dei fili sopra la vostra testa? O un volante che vi fa girare a destra e a sinistra contro la vostra volontà? Non vi sentite manipolati? Controllati, plagiati?

Ponete ora un attimo di attenzione ai nuovi e più capillarmente diffusi metodi di disinformazione che girano per la rete, vi siete chiesti il livello di attendibilità che hanno? Vi siete chiesti quanta calma, quanta distensione vi sottraggono, vi siete chiesti se tutta l’energia che queste informazioni vi rubano portano ad una soluzione del problema? Vi siete chiesti perché questi personaggi che si nascondono dietro al vostro schermo vogliono creare un vortice di negatività karmica in grado di modificare il vostro umore?
Immaginate una pila che possiede solo un polo negativo (in cui si ha un potenziale elettrico più basso e una carica negativa, ovvero eccesso di elettroni), ora pensate in grande ed immaginate centinaia di migliaia di pile che possiedono solo un anodo e nessun catodo… pensate ad una enorme nube elettronica nera e vischiosa che vi avvolge, quanto può essere piacevole far parte di questa inutilizzabile energia? Quanto il vostro fisico e la vostra emotività/mente/coscienza potrà trarre giovamento da questa situazione di disinformazione/odio? Prendetevi qualche minuto di tempo e pensate.
Mentre tra un colpo di maglio e l’altro, il fabbro, incurante del calore e del fumo acre del metallo rovente, felice di avere quasi terminato il suo duro lavoro pensa al calore della sua umile casetta dove potrà tornare sereno, mentre le donne al fiume radunano i panni bagnati al suono dell’ultima risata, mentre la donna, raccolte le uova si ferma un attimo a godersi il tepore del sole.

giovedì 19 novembre 2015

Karmanautica e gestione emozionale, trasformare lo stress

Tutti noi siamo alla ricerca della tranquillità e della felicità, tutti tendiamo a ritrovare un equilibrio perduto, a risolvere situazioni e renderle a noi favorevoli, anche perché il nostro cervello possiede un meccanismo che lo protegge dagli stress troppo violenti o da situazioni difficilmente risolvibili in tempi ristretti.  Insomma, siamo tutti alla ricerca del perenne “equilibrio omeostatico di base” ovvero, pace, tranquillità, serenità, guardandoci intorno emerge come aspettative umane, questa importante necessità dell’appagamento incondizionato. Tutti vorrebbero avere più soldi, per consolidare la propria condizione personale (tranquillità economica) 




tutti gli uomini vorrebbero avere la donna più affascinante (per una atavica risposta che tende alla miglior continuazione della specie) o per la donna l’uomo più rassicurante (in termini economici o caratteristiche fisiche – spalle larghe costituzione robusta, stesse motivazioni sopracitate). Tutte le sovrastrutture create successivamente (artefatti tecnologici vari) creano una schiavitù a cui la maggior parte delle persone è soggiogata, pensate a quegli intoppi di cui è zeppa la vostra esistenza, pensate ad esempio allo sgomento quando non funziona il cellulare, o quando si guasta la lavatrice. Pensate se, alla mattina, non dovesse partire la macchina, tutte le vostre funzioni biologiche si altererebbero come se subiste un’aggressione fisica, respirazione, battito cardiaco, sudorazione, tutte risposte automatiche inconsce che turberebbero il vostro beneamato “tran tran” quotidiano.



Il vostro “lato oscuro”, la rabbia, il nervosismo, (che dopo uno stile di vita karmicamente disordinato diviene nevrosi, disturbo della psiche e insoddisfazione personale) l’inadeguata gestione emotiva che crea ulteriori nodi karmici negativi, tutti fattori che vi rendono preda di un maelstrom, facendovi sprofondare in una spirale difficilmente gestibile. E voi che ricercate (e desiderate… ohh quanto desiderate) la vita serena!
La Karmanautica è anche questo; gestire le proprie emozioni per coordinare il karmico rapporto di causa ed effetto, per non aggravare situazioni già di per se complicate, risolvibili solo con il giusto approccio e consapevolezza. La karmanautica insegna in un certo qual modo la “resilienza”, ovvero la capacità di riuscire a metabolizzare, rispondere positivamente e gestire in modo ottimale la propria vita di fronte alle difficoltà, in modo da rendersi impermeabili alle contrarietà, sapendosi adeguare al meglio per poter continuare a costruire la propria vita. Non dimenticandosi come questa caratteristica sia analoga alla “perseveranza” era una caratteristica degli Shinobi (Ninja) ed era chiamata 忍耐力 Nintai-ryoku, ricordo come il Ninjutsu sia parte integrante della Karmanautica sotto forma di Strategia Marziale e studio delle sue tecniche applicate al rapporto delle cause ed effetto. Un’altra caratteristica della Karmanautica è la “predittività karmica” ovvero la capacità di interagire con il proprio karma agendo consapevolmente e preventivamente sulle cause “pilotando” così l’effetto ed abbassando così le probabilità di insuccesso.
Vita serena significa vita consapevole, in cui nel karma, solo la parte dell’imponderabile sfugge (in parte) al controllo del Karmanauta, riducendo quindi le probabilità di fallimento, di mala gestione degli eventi stressori, di situazioni incontrollabili etc…
Un altro metodo per raggiungere un buon grado di serenità consiste nel ridurre gli impegni non indispensabili (sappiate che al momento tutti vi risulteranno vitali, ma ad un’attenta osservazione vedrete che, al contrario ne potrete ridurre sostanzialmente la quantità senza sentirne la mancanza) riuscirete a ritrovare un equilibrio ed un riassestamento nella vostra vita quotidiana fondamentale per poter ritrovare la stabilità emotiva”.





La Karmanautica, (la cui definizione è anche Karmacibernetica) ci insegna che una delle sue sezioni di integrazione  più scientifiche ovvero la cibernetica, comprende lo studio di autoregolazione, autoriproduzione, adattamento, elaborazione ed immagazzinamento dell’informazione e i comportamenti finalizzati. E questo porta ad una consapevolezza (vedi la sfilza di “auto” nelle righe precedenti) e ad una coerente e non emotiva gestione del comportamento che influisce direttamente nel nostro karma e nel karma delle persone con cui abbiamo a che fare. Un po’ di storia ed informazioni utili: Negli anni 50’ anche Gregory Bateson , un antropologo, venne a contatto con il pensiero cibernetico, che pensò immediatamente potesse essere applicato per descrivere le interazioni umane, ed elaborò i concetti di comportamento simmetrico e asimmetrico (o complementare) ed osservò che la società da lui esaminata conteneva due tipi di forze, una di queste spingeva verso schemi di progressivo antagonismo, fino alla rottura da parte di un gruppo, e l’altra sosteneva l’adattamento, il compromesso e la coesione sociale. (Fonte Psicopatologia generale: l'approccio clinico multidimensionale alla sofferenza psichica con e oltre il DSM di Carlo Pruneti Società Editrice Esculapio).Come potrete notare, quando l’autore prende in considerazione in modo più ampio la società, in rapporto con la Cibernetica, fa capire quanto sia importante la Karmanautica nei rapporti interattivi tra le persone (iterazione karmica). Vivere in modo consapevole significa vivere in modo lineare, costruendo giorno dopo giorno solo ciò che scegliete e non ciò che vi viene imposto. Non dimenticatelo mai.


 





domenica 15 novembre 2015

Avviso Importante

Ancora una volta sono costretto a ribadire che ogni termine o concetto appartenente alla Karmanautica o alle sue parti (Strategia Marziale Shinobi associata al comportamento karmico e sua gestione, psiconeuroimmunologia karmica, Gestione dell'emotività tesa ad una ottimale gestione karmica) sono di mia PROPRIETA' CULTURALE. Ogni menzione o condivisione dovrà essere accompagnata dalla citazione delle fonti. GRAZIE


domenica 25 ottobre 2015

La bistecca di Cypher

Ormai è davanti agli occhi di tutti; la realtà, così come siamo abituati a vederla, risulta essere solo un’immagine virtuale frutto dell’iterazione tra il nostro sistema visivo e le frequenze vibratorie emesse dalla materia, colori e forme precise sono dati da questo sistema sensorio collegato al nostro sistema di elaborazione immagini.

Il nostro corpo è immerso in questa ” realtà irreale” e la vive come se fosse unica e veritiera; in realtà molte filosofie avevano percepito sia l’impermanenza sia l’evanescenza di ciò che sembra essere concreto e reale. Termini come “Velo di Maya” ad esempio sembrano essere divenute parte di un linguaggio comune tra gli “appassionati” delle teorie legate al film “Matrix”, senza però tenere conto che già negli Arcani Maggiori dei Tarocchi (ad esempio) esistevano concetti analoghi.

Mi riferisco alla lama della Papessa, che viene rappresentata come una specie di Regina seduta su di un trono affiancato da due colonne (simbolo del Duale) mentre tiene sul ginocchio destro un libro tenuto aperto dal dito indice, ebbene, potrete notare un drappo che viene sostenuto da due “catene” fissate alle colonne, e che cela lo scenario retrostante. Quel tessuto cela il mondo cosiddetto “invisibile” agli occhi dei profani e di chi non sa vedere. Questo Velo, composto intessendo gli opposti (positivo e negativo, Sole e Luna, Luce ed oscurità, Zolfo e Mercurio, Maschile e Femminile) è l’emblema della “Natura naturans”, concetto concepito dalla filosofia cristiana medievale (Scolastica) e successivamente riproposta da Giordano Bruno nel suo libro “De causa, principio et uno” del 1584, ovvero la natura che crea se stessa attraverso un meccanismo quantico progressivo che si sviluppa nel trimundio, anima, spirito e corpo. Stiamo parlando ovviamente del Velo di Maya. Stessa cosa potete riscontrarla nella Lama della Luna, dove il simbolismo richiamante la dualità antitetica attraverso le due colonne viene rimpiazzato dai due cani ululanti alla Luna. Questi cani dalla funzione psicopompica assumono anche la funzione di Guardiani della Soglia del vostro inconscio, manifestato dal Cancro immerso nelle acque scure, il cui colore bianco e nero (l’uno in posizione eretta, l’altro accucciato). La luce della Luna cade come gocce di colori giallo, verde e rosso, che secondo la teoria del colore richiamano la teoria dei colori complementari o opposizione cromatica diametrale e crea una luce piatta e senza ombre, ovvero illusoria, ingannevole e fallace.








                                        
    Purtroppo la massa non si accorge di nulla fino a che non ci sbatte il naso, quindi non solo agisce come San Tommaso, ma peggio! Di fronte ad un’evidenza alternativa (e per di più quella reale) preferisce girarsi dall’altra parte e continuare a vivere un’esistenza basata esclusivamente sulla materialità e prediligendo il concetto di “possedere” anziché “essere”, arricchendo le grandi marche e le multinazionali in un circolo vizioso che ti rende debitore per decenni di oggetti voluttuari assolutamente vani e superflui.
Di fronte a una scelta tra la consapevolezza e l’ignorante e pervicace ostentazione del proprio ego ipertrofico (attenzione, anche la troppa cultura ostentata cade sotto il dominio della materialità) l’uomo comune – massa incosciente, sceglie la seconda, credendo che la vita debba essere vissuta al massimo se non al disopra delle proprie possibilità e creandosi quella gabbia di obblighi che lo rende schiavo per anni, facendogli perdere quella libertà che crede di possedere quando guida la macchina che lo porta verso l’avventura (vedi penosi spot tv) o guardando film su grandi schermi che lo portano verso la “perfezione assoluta dell’immagine” (dimenticandosi che la stanchezza dopo il lavoro lo fa addormentare di fronte alle “perfette immagini” del grande (e costosissimo) schermo… temi già affrontati ma purtroppo sempre troppo attuali benché si inneggi alla consapevolezza.
Famiglie intere e società mutano,  si sfasciano inconsapevolmente per potersi permettere oggetti inutili, utili solo per mantenere consorterie tecnologiche e tecnocratiche che fagocitano il denaro con una fame dall’apparenza atavica e che si mantengono al potere attraverso l’ignoranza primordiale di persone che vedono la novità tecnologica come gli indigeni stupiti di fronte ai “bastoni tonanti” (fucili dei colonizzatori/usurpatori) e fanno code per potersi imprigionare ancora di più in questo pseudo mondo. Bizzarro vero? Come è bizzarro il fatto che la stolta umanità preferisca quella famosa bistecca di Cypher pur sapendo che è solo uno stimolo endocrino in questa Ragnatela Karmica chiamata Velo di Maya o Mondo Materiale… solo perché la realtà è brutta e faticosa da ottenere, solo perché è proprio il Mondo della materia che sembra dare la libertà … una libertà illusoria che cela catene.



 

domenica 11 ottobre 2015

Sesta Lezione di Karmanautica - Strumenti di autocontrollo e autoverifica in Karmanautica

Come nell’Hard Disk principale dei nostri pc esistono degli appositi programmi per “verificare la presenza di errori nell’unità”, così anche le persone necessitano di un piccolo spazio temporale per poter fare un energico “scandisk”, un sano e profondo “esame di coscienza” per verificare quanto il loro “tessuto karmico” (o se vogliamo continuare ad usare vocaboli tecnologici, il mainframe principale) sia stato perturbato dai loro atteggiamenti, comportamenti, che danno luogo a “Massa Karmica” e “Gravità Karmica”.
Tutte le “Iterazioni Karmiche” create durante un periodo temporale creano nel tessuto karmico dei “Nodi” paragonabili ai cluster ed ai file system dei software, ogni giorno che passa senza fare un riordino la confusione tra le iterazioni karmiche aumenta creando grovigli che divengono sempre più difficili da sciogliere, con il risultato che, alla fine, il groviglio necessita di un taglio netto.
Questo taglio produce ulteriori e disordinati “riverberi karmici” che, simili a frange di un tappeto, continuano a produrre effetti negativi.
 L’unico modo per gestire questa situazione è a monte, ovvero trovare frequenti e costanti attimi, durante la giornata, di vera riflessione su di se. Usando tutti gli strumenti a nostra disposizione forniti dalla Karmanautica, dovremo far si che ogni azione venga ponderata per poterne prevedere le conseguenze. Il momento più adatto per agire su di se è la “mezzanotte rituale”, quindi la notte, apparentemente indistinta e simbolo di caos, che all’occhio profano e superficiale altro non sarebbe che l’opposto del Mezzogiorno e che in realtà è il seme da cui avrà origine il giorno, il buio da cui nascerà la Luce. Ed è proprio agendo sul seme dell’azione che germoglieranno “piante vigorose e virgulti diritti”, ovvero azioni consapevoli dati dalla individuale ed interiore disamina predittiva.
Citando Renè Guénon, egli sosteneva nei suoi scritti come il culmine del Sole spirituale abbia luogo a mezzanotte per analogia inversa con quello del Sole fisico, e l’iniziazione ai misteri antichi viene assimilata al Sole di Mezzanotte, si legge nel capitolo intitolato “Il Doppio e la coscienza solare” (Introduzione alla Magia a cura del Gruppo di Ur, Vol I) – “Nella notte, il Sole tramonta per l’uomo esteriore, si accende invece nell’uomo interiore – il primo passa sotto gli influssi della luna” La Scuola del Kremmerz (1)insiste sulla necessità di isolare da svegli il corpo lunare dal corpo fisico, tanto da poter vivere e muoversi nel primo, e senza il secondo. Eraclito scriveva “L’uomo ottiene la luce per se nella notte morendo, e mentre vive raggiunge il morto [ossia “colui che ottiene la luce per se nella notte] dormendo, spenti gli occhi. Destandosi, comprende il dormente”. Questa frase apparentemente sibillina evidenzia proprio il destarsi del dormiente nel sonno, e ponendo una distinzione con il dormire durante il momento di veglia.
Vediamo qui uno schema della polarità tra giorno e notte, tra falsa luce e realtà.
Giorno – Luna
Luce nella realtà esteriore.
Luce visibile. Natura (Velo di Maya)
L’esterno domina l’interno. Direzione centripeta. Percezione Sensoriale
Notte – Sole
Luce nella realtà interiore
Ombra nella realtà esteriore.
Luce invisibile: Io
L’interno domina l’esterno. Direzione centrifuga. Irradiazione

Anche in questo caso salta agli occhi come il momento di veglia venga “esotericamente” paragonato al momento di sonno, sottolineando ancora una volta come la veglia sia sotto il dominio del Velo di Maya.
Un piccolo accenno alla cinematografia: avete notato come nel film Matrix la vita di Neo fosse correlata al sonno di Thomas A. Anderson?
Questi strumenti di controllo, simili ad un “esame di coscienza” venivano utilizzati anche nella civiltà greco – romana, attraverso i Pitagorici, gli Stoici e gli Epicurei, ma anche nell’Ebraismo e nel Cristianesimo avevano un importanza fondamentale. “Era ritenuto il mezzo per rendersi conto quotidianamente della misura in cui si erano adempiuti o meno i propri doveri. Era dunque un mezzo per valutare il proprio progresso sulla «via della perfezione», ovvero sulla via del conseguimento della padronanza di sé, del dominio ottenuto sulle proprie passioni” (Fonte wiki alla voce Esame di coscienza).
Ma per ottenere risultati certi e progressivi é necessario utilizzare un metro di giudizio che SIMILE alle Acque Corrosive, FULMINA, STACCA, TAGLIA e discioglie lo spirito. Un metro di giudizio che, scevro da personalismi egoici e scusanti puerili “Apre i pori” del proprio Io, simile al “Solvente Universale” utilizzato nell’Alchimia, LAVA E SOLVE.
Sempre nel Volume primo di “Introduzione alla Magia” a cura del Gruppo di Ur, in uno scritto di Iagla (pseudonimo utilizzato da Julius Evola [2]) leggiamo “invece di disciogliere il corpo a mezzo del risveglio preliminare dell’anima, costringere l’anima al risveglio a mezzo di agenti speciali, che provocano subitanee reazioni nella compagine più profonda delle forze del corpo”.
Nonostante i metodi siano differenti, gli scopi sono i medesimi come medesimi sono gli effetti.


“Le pareti calcaree fanno sì che non ci sia nè continuità nè trasparenza; le acque corrosive servono all’alchimista per decoaugularne le pareti. Il solvente che è in grado di solvere qualsiasi cosa all’interno del vaso; con le acque corrosive si ammorbidiscono le strutture dell’Athanor”.
Considerazione personale:” Attraverso questi metodi, pur non utilizzando le Acque Veleno, diviene possibile sgrossare tali concrescenze calcaree, anzi addirittura ne previene la formazione rendendo duttile e adattabile le strutture dell’Athanor”. Dove l’Acqua veleno è l’operazione della disamina predittiva sopracitata, e l’Athanor è il nostro interiore. Fine della sesta lezione.

(1)    Giuliano Kremmerz, semplificazione dello ieronimo J.M. KREMMERZ, pseudonimo di Ciro Formisano, fu uno studioso di ermetismo che a cavallo fra XIX e XX secolo ne divulgò le teorie al vasto pubblico degli studiosi di esoterismo e, per incentivarne la pratica sperimentazione, fondò la Schola Philosophica Hermetica Classica Italica - Fratellanza Terapeutico-Magica di MIRIAM (o MYRIAM), costituita su modello delle antiche fratellanze isiache egiziane e degli antichi culti misterici

(2)    Giulio Cesare Andrea Evola, meglio conosciuto come Julius Evola (Roma, 19 maggio 1898  Roma, 11 giugno 1974), è stato un filosofo, pittore, poeta, scrittore ed esoterista italiano. Fu personalità poliedrica nel panorama culturale italiano del Novecento, in ragione dei suoi molteplici interessi: arte, filosofia, storia, politica, esoterismo, religione, costume, studi sulla razza.