domenica 8 marzo 2015

Considerazioni ufologiche e qualche ricordo lontano






Correva l’anno 1973, alla veneranda età di 10 anni, il mio corpo correva forsennato e giocava con gli amici dei tempi passati; direi dei bei tempi passati.
Un gelato costava 150 lire ed in voga andava il “Draculino” un ghiacciolo colorato di nero e l’interno rosso che macchiava la lingua. La mia mente correva più veloce del corpo, inquieta e sempre scontenta, come alla ricerca di qualcosa, consapevolmente incompleta. In questa epoca di benessere sociale in cui quasi tutti avevano la televisione si assistette ad un fiorire di bizzarre teorie che parlavano di extraterrestri e di dischi volanti, cavalcando il successo delle missioni spaziali americane (chi non ricorda il mitico “doppio allunaggio” raccontato da Tito Stagno e Ruggero Orlando in cui si litigarono l’esclusiva del prodigioso evento?) e dai primi film di fantascienza trasmessi in Italia. Ricordo come fosse ieri il robot Klaatu del film “Ultimatum alla Terra” che mi impressionò tantissimo, ed i primi telefilm U.F.O. Shado che venivano messi in onda la domenica pomeriggio (dopo il Dottor Balthazar, lo so, molti di voi non sanno di cosa parlo) dove gli extraterrestri erano cattivi e dovevano essere neutralizzati dalla SHADO, una organizzazione governativa segreta che aveva il compito di tenere all’oscuro i terrestri dalla presenza minacciosa degli alieni.
In questo clima di ingenuità e leggerezza quasi inconsapevole, nacquero i primi “gruppi di studio” dai nomi eloquenti come il Gruppo “Cheope 2001” (che ricordava il film 2001 Odissea nello spazio di un grande Kubrick datato 1968) o il C.U.N (Centro Ufologico Nazionale) che negli anni successivi iniziò ad essere additato per presunti contatti con la CIA con timore quasi reverenziale, C’era il C.I.S.U (Centro Italiano Studi Ufologici). In un periodo che si può definire molto breve, in Italia fiorirono quasi trecento gruppi il cui entusiasmo superò di gran lunga la perizia negli studi. Ripeto, bei tempi.
Usci in quel periodo una rivista che trattava delle mie amate ricerche, si chiamava “Il Giornale dei Misteri” e mi accompagno per gran parte delle mie “escursioni nell’ignoto”, mio “hobby” preferito che sostituì ben presto il dovere scolastico con rovinosi risultati. Da quegli anni di grandi meraviglie (Iniziarono ad essere presenti in tv i robot come protagonisti dei film di fantascienza) uscirono nelle librerie i primi libri che trattavano di ufologia e di archeologia spaziale, da Peter Kolosimo a Andrew Tomas, da Raymond Drake a George Adamsky. Come fiammiferi gettati nella benzina fecero letteralmente scoppiare l’entusiasmo dell’Italia verso i dischi volanti (al tempo l’inglese era ostico alla maggior parte degli italiani e “Flying Saucers” risultava troppo difficile da pronunciare) ed anche i giornali scandalistici e di attualità iniziarono a parlare degli “omini verdi” definendoli “marziani”.
Quel fenomeno che era iniziato in sordina con i primi articoli tra il serio e il faceto presenti nella “Domenica del Corriere”, divenne in pochi anni di carattere virale e divisero gli italiani tra possibilisti e scettici ad oltranza (con tanto di sberleffo all’indirizzo di chi, al contrario, credeva all’esistenza degli UFO).
Gli anni ’80 videro una sorta di mutazione con una serie di informazioni più capillari e accurate, provenienti da fonti governative e da scienziati “gole profonde” come il famoso (o famigerato) Bob Lazar, e si iniziò a parlare di strategie militari per disinformare il pubblico e gli ufologi, se prima guardavano il cielo pieni di speranza (chi può dimenticare i numerosissimi Skywatch che si organizzavano negli anni d’oro dell’ufologia?) da quell’epoca in poi iniziarono a parlare l’oscuro linguaggio dei complottisti.
In un ventennio i termini classici dell’ufologia “nostrana” mutarono in Cover up, debunking, disclosure, gatekeeper, Congiura del silenzio, Grande gioco, Nuovo Ordine Mondiale, e contribuirono ad un crescendo di grevità, sostituendo il sentimento di curiosità nel fenomeno UFO in quello dell’immanenza catastrofica che ora vede il fenomeno come intriso di apocalisse e distruzioni di massa.
Grazie anche a trasmissioni televisive che sembrano volere infondere nello spettatore un allarmismo rendendolo così vittima di un vero e proprio terrorismo psicologico, le informazioni sugli Extraterrestri (divenuti col passare degli anni “Alieni”) si impastano con le manovre scellerate di un presunto Nuovo Ordine Mondiale, in cui gli Illuminati e la Massoneria tessono le trame di complotti contro l’umanità.

Ecco come un fenomeno che all’inizio raggruppava più persone in un clima entusiasmante e positivo si è mutato in un racconto a tinte fosche dove l’uomo è vittima e la terra svenduta ad alieni rettiloidi. Dove sta la verità? Sinceramente non lo so. La causa? Non la conosco,ma l’umanità percepisce realmente un disagio interiore, un senso di imminente ed imminente che ha tolto le speranze a molte persone. 

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