“I nostri desideri, opinioni, sentimenti lasciano traccia
nei social media a cui partecipiamo, nelle domande che facciamo ai motori di
ricerca, nei tweet che inviamo e riceviamo, così come i nostri stili di vita
lasciano traccia nei record dei nostri acquisti. I nostri movimenti lasciano
traccia nelle traiettorie disegnate dai nostri smart-phone e dai sistemi di
navigazione delle nostre auto. Anche le nostre relazioni sociali lasciano
traccia nella rete dei nostri contatti telefonici e delle e-mail e nei link di
amicizia del nostro social network preferito. Possiamo cominciare a esplorare
la rete di relazioni che costituisce la nostra società, il tessuto sociale e la
sua robustezza o debolezza. I Big data sono il nuovo microscopio che rende
“misurabile” la società”.
“I Big data sono il nuovo microscopio che rende “misurabile”
la società. Come la scoperta di ogni nuovo microscopio o telescopio nel
passato, i Big data stanno spingendo verso una nuova scienza dei dati: il
social mining, in grado di misurare e, in prospettiva, prevedere crisi
economiche, epidemie e pandemie, diffusione di opinioni, distribuzione delle
risorse economiche o energetiche, bisogni di mobilità”.
(http://www.sobigdata.it/sites/default/files/BigData%26SocialMining_Giannotti.pdf)
Luigi è incazzato col sistema, con quel sistema che gli ha
rubato il futuro, e come tanti da colpa a responsabili immaginari (o meno) che
prendono forme diverse, ma tutte esotiche e poco plausibili, senza pensare che è realmente e spaventosamente all’interno
di una sorta di “Velo di Maya parallelo”, dove vive una realtà monitorata
all’inverosimile, una vita da preda inconsapevole che non sa nulla della
propria condizione di schiavo.
D’altronde esistono
delle esche nel mainframe gettate apposta per poter aumentare reazioni,
emozioni, click, like, o twitt... Il vero problema è che Luigi se la sta
prendendo con un sistema di algoritmi che lo ha già fagocitato da un pezzo.
Già, gli algoritmi che fungono da “operatori di masse gigantesche di dati” i
cosiddetti “Big Data” organizzano informazioni in ordine gerarchico di
importanza, selezionano per noi i nostri beni, in un servizio di “Misurazione
collettiva sociotecnologica” attraverso l’utilizzo dei “captatori digitali”,
sorta di occhi nel mainframe che captano tutti i nostri movimenti.
Conoscenze, (idee, magari da rubare se prive di copyright),
fotografie, video, mail, acquisti, clic, conversazioni, tutto messo in memoria,
e se prima ad essere interessati alla nostra vita privata (sic) erano solo
imprese o servizi annessi a statistiche, ora questi “strumenti di gestione” o
sistemi di rating sono entrati nelle nostre vite e nelle nostre vicissitudini
più personali collegando tutti i dati raccolti ad una serie infinita di
meccanismi contabili (Bruno, Isabelle – Didier, Emmanuel, Benchmarking. L’Etat sous pression statistique, Zones, Paris 2013)
con il risultato di passare da “Informatori statistici” a “Orientatori di
comportamenti”.
Ebbene si! I Social sono una grande banca dati che conosce
perfettamente dove abitate, cosa fate per vivere, fanno stime di quanto
guadagnate, quanti figli avete, dove vanno a scuola, addirittura se in casa
avete oggetti di valore (visti i selfie egocentrici che vi scattate nel salotto
buono). Se questi dati cadessero nelle mani di qualcuno che vi vuole
danneggiare potrebbe mettere delle sostanze stupefacenti sotto il cuscino del
vostro divano (conoscono i vostri orari di lavoro) o sabotare i freni della
vostra macchina, (sanno quale auto avete visto il vostro smodato desiderio di
mostrare il vostro status sociale).
Più che conoscere la
realtà, tali indicatori mirano a “guidare i comportamenti” degli individui
affinchè la trasformino, (Cardon, Dominique – Che cosa sognano gli algoritmi, Le nostre vite al tempo dei Big data,
Collana Scienza e filosofia, Mondadori Università Ed.)
Quindi bastano liste,
buttons, contatori, trafiletti di attualità, pubblicità personalizzate
tragitti GPS, ricerche su google (che rivela dallo stato di salute ai vostri
gusti), ma anche scontrini, consumo elettronico, tempo di lettura di un e-book,
numero di passi registrati sul vostro “Fitbit” il quale registra anche i
battiti cardiaci, (“Mentre vai a lavoro,
mentre sei in palestra o percorri l'ultimo metro verso casa” cita la pubblicità
di una di queste spie elettroniche il
quale ha molteplici funzioni di MONITORAGGIO controllandola vostra
attività, gli esercizi, alimenti, peso, sonno e altro, per avere le informazioni
in tempo reale giorno e notte!!! e che comunica tramite wireless al vostro
cellulare o al vostro pc, quindi entra all’interno dei Big data spiandovi da
vicino, altrochè microchip...), ma
anche tutto ciò che passa per la rete, dal vostro conto in banca (se l’avete on-line
ovviamente) ai vostri certificati medici. TUTTO infilato all’interno degli algoritmi,
che come una ragnatela vi acchiappano come mosche svolazzanti che si credono libere,
invece non lo siete, perchè queste macchine matematiche che gestiscono circa 2500
miliardi di gigabyte di dati sensibili al giorno vi controllano, organizzando e
strutturando le informazioni che gli regalate e “automatizzano processi che eravate abituati a controllare da soli”
(Cardon, Dominique – Che cosa sognano gli
algoritmi, Le nostre vite al tempo dei Big data, Collana Scienza e
filosofia, Mondadori Università Ed.).
I Nowcasting, modelli statistici avanzati, monitorano le condizioni
macroeconomiche nelle principali economie mondiali, mostrando importanti
informazioni economiche, e quanto che ci affermano giorno per giorno. Forniscono previsioni a breve termine non solo del PIL, ma di
tutti gli indicatori macro-economici chiave mondiali, oltre che fornire dati
meteorologici a breve e lunga scadenza, come i Query logs possono predire l’incidenza
delle malattie influenzali. Bene, come avete potuto notare state facendo
muovere la ragnatela, ed il Ragno vi osserva dal centro. Posso solo
consigliarvi di muovervi il meno possibile, con grande consapevolezza e
strategia e sapendo che “tutto quello che scrivete potrà essere usato contro di
voi”. un saluto e... wake flies and fly away.
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