giovedì 24 novembre 2016

Respiriamo consapevolmente

Il neonato inizia la respirazione polmonare non appena viene tagliato il cordone ombelicale, da quel momento l’atto del respirare diviene prioritario sino al momento in cui si esala l’ultimo respiro. La respirazione è quindi fondamentale per la nostra sopravvivenza, ma ci sono differenti modi per esercitare questa funzione importantissima. A questo punto però sorge una domanda: “ cosa respiriamo”?
Scientificamente possiamo rispondere a questo quesito con questi (sterili) dati; il 21% Ossigeno, il 78% di Azoto, lo 0% di anidride carbonica ed inoltre argo, monossido di carbonio, metano, ossido di diazoto, neon, cripto e xeno.

Come contraltare alla scienza esistono varie interpretazioni mistiche che vedono il respiro come apportatore di una sostanza “arcana” chiamata dagli Induisti  Prana, che in sanscrito significa letteralmente vita e spirito o anche respiro, e servirebbe all’equilibrio psicofisico ed emotivo dell’uomo, Pneuma o Archè nella filosofia presocratica che acquisisce il significato connesso alla vita ed anche anima e principio originario, e nella filosofia stoica prende il significato di spirito che vivifica. Ma anche nella mistica ebraica troviamo il medesimo principio che prende il nome di Ruach, ed è assimilato direttamente allo Spirito Santo.
E’ però nell’Induismo che troviamo un vero e proprio insegnamento su come si deve respirare e prende il nome di Prānāyāma.

Questo sistema basato sul respiro è il quarto stadio dello Yoga e servirebbe a controllare la mente attraverso l’atto della respirazione, assieme al Pratyahara (ritiro della mente dagli oggetti dei sensi) è considerata una vera e propria ricerca interiore.
Pranayama è una parola formata da Prana (l’abbiamo visto sopra) e Ayama (lunghezza, controllo, espansione).
Anche nelle successive elaborazioni cinesi, ad esempio il Baduanjin e dopo ancora giapponesi (vedi Hachi kinran)  potremo vedere esercizi basati su gestualità accompagnate alla giusta respirazione, proprio per una ottimizzazione della gestione dell’Energia Vitale. Questi argomenti saranno comunque trattati successivamente per non introdurre troppi dati e non rendere questo articolo ridondante.
E’ necessario a questo punto fare un piccolo esercizio di consapevolezza: Fermatevi un momento ed osservatevi mentre respirate; fate respiri profondi e accentuati o respirate fievolmente e in modo incompleto? Ebbene, sappiate che una grande percentuale di persone non respira in maniera corretta! Addirittura il premio nobel per la medicina Otto Heinrich Warburg nel 1933  ha ipotizzato che la vera causa del cancro si può imputare alla carenza di ossigeno, ovviamente la sua teoria (chiamata Effetto Warburg) venne ritenuta superata allorquando Alfred George Knudson sviluppò la sua Teoria (Teoria di Knudson) che attribuì la colpa ad un accumulo di mutazioni del DNA cellulare.
Ma cosa significa che in genere respiriamo male? Ebbene, l'errore più comune che facciamo quasi tutti è la respirazione toracica.
Se provate a respirare, vi accorgerete che gonfiate o la pancia o il torace

Se avete notato che si gonfia l’addome la vostra respirazione è corretta almeno da questo punto di vista. Se invece è stato il torace a gonfiarsi respirate male. E’ necessario sapere che durante la respirazione i polmoni sono passivi sono  i muscoli incaricati per la respirazione che svolgono il lavoro di riempire e vuotare i vostri polmoni e questi sono i muscoli intercostali, toracici, addominali e il più importante fra tutti sono quelli diaframmatici! Sarà quindi necessario imparare a cambiare consapevolmente la meccanica respiratoria, ad esempio attraverso esercizi di Kokyû Hô (Esercizi di respirazione per l’aumento del Ki) dove la respirazione è unita ad una specifica gestualità.
I vantaggi e i miglioramenti sono straordinari; attraverso l'assorbimento di una maggiore quantità di ossigeno, si favorisce una migliore ossigenazione del intero organismo e non solo, infatti l'uso corretto del diaframma nella respirazione permette una migliore digestione, una maggiore circolazione del sangue e vascolarizzazione (fino alla microcircolazione, quindi a livello del derma, ed è anche responsabile dell'attivazione ed il sostenimento del sistema linfatico.
Pensate alla vita frenetica di un bambino di pochi anni,  ha la possibilità di giocare, urlare e muoversi per tempi prolungatissimi grazie proprio alla respirazione ventrale, e pensate che è proprio con l’adolescenza, quando il centro della respirazione si sposta al torace (l’espansione del torace è atteggiamento inconscio di virilità), proprio li inizia respirazione toracica e tutti i problemi ad essa connessi, e questo comporta un’ossigenazione minima di tutte le cellule. La scarsa aria inspirata raggiunge raramente la base dei polmoni – che è la parte più ampia – dove avviene lo scambio gassoso, se l’apporto di ossigeno è molto scarso, anche l’energia e la vitalità saranno compromesse e tutto questo a scapito della produttività.

Ma anche la psiche influisce e ed è connessa alla respirazione! Pensate ai diversi modi di respirare rapportate alle emozioni di rabbia, paura, dolore, gioia… ad esempio, se osserviamo una persona depressa, possiamo notare che in essa i movimenti respiratori sono appena evidenti. Il torace non sembra nemmeno sollevarsi; e sembra che possa vivere con “un filo d’aria”. Anche in persone gravemente stressate si può notare la medesima errata respirazione, infatti per non soffrire, cercano di interrompere il flusso degli input emotivi dolorosi attraverso una limitazione nell’inspirazione, come se riducendo il flusso dell’aria immessa si riducesse anche il rischio di immettere dolore o disagio. Purtroppo questo modello respiratorio diventa abituale in queste persone creando così un circolo vizioso.
Concludo questo articolo con un piccolo esercizio per eliminare gli stati d’ansia chiamato “Quadruplice respiro”.
Seduti su una sedia con le mani appoggiate sulle ginocchia (Posizione del Faraone), tenendo gli occhi chiusi, dovete rilassare la muscolatura e ridurre l’attenzione verso gli stimoli esterni concentrandovi sulla respirazione. Questa ha quattro fasi:
1. Svuotate completamente i polmoni e trattenete il respiro contando sino a quattro.
2. Inspirate contando sino a quattro in modo da sentirvi pieni di aria.
3. Trattenete l’aria nei polmoni contando sino a quattro.
4. Esalate contando sino a quattro finché i polmoni non saranno nuovamente vuoti. Questo esercizio vi aiuterà a rilassarvi e a raggiungere la quiete mentale, questa respirazione verrà utilizzata anche per altri esercizi quindi ricordatevela bene! E’ semplice ed immediata da ricordare!






Iniziazione all’Alta Magia – J. Sabellicus Ed. Mediterranee
Pranayama, la dinamica del respiro – A. Van Lysebeth Ed. Astrolabio

Dispense private sulle Kokyû Hô della Kuro Kumo Ryu Ninjutsu

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