domenica 21 dicembre 2014

Conosci te stesso

Temet nosce (Temet è significativamente simile a Timet - III singolare indicativo presente di TEMERE) - e la locuzione di nosce te ipsum,(Ovvio che se leggessimo questa frase come una esortazione a "temere la conoscenza" tutta la frase assumerebbe un significato più... chiaro!!!)  che significa "conosci te stesso" e un apoftegma (enunciare una sentenza) attribuito ai sette sapienti (Tra gli antichi vi furono Talete di Mileto, Pittaco di Mitilene, Biante di Priene, il nostro Solone, Cleobulo di Lindo, Misone di Chene e il settimo tra costoro si annoverava Chilone di Sparta: tutti quanti furono ammiratori, appassionati amanti e discepoli dell’educazione spirituale spartana. E che la loro sapenza fosse di tale natura lo si può capire considerando quelle sentenze concise e memorabili, che furono pronunciate da ciascuno, e che, radunatisi insieme, essi offrirono come primizie di sapienza ad Apollo, nel tempio di Delfi, facendo scolpire quelle sentenze che tutti celebrano: Conosci te stesso (γνώθι σαυτόν) e Nulla di troppo (μηδὲν ἄγαν) che si trovava sul frontone del Tempio di Apollo a Delfi. Era un invito a guardare dentro di se... per scoprire che l'essenza della vita era dentro di noi, o forse per tutelare l'essenza della vita stessa da tutti quei "parassiti" che ne traggono vantaggio... Molto simile (forse troppo) all'acrostico alchemico  V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem - Visita l'interno della terra, rettificando troverai la pietra occulta), un invito a imparare a scendere in se stessi per trovare, una volta purificati, la pietra occulta... Traete tutte le considerazioni che volete. Ah.. per il significato del giglio...Il giglio in realtà è il simbolo della fecondità e della generazione, associato al culto delle Grandi Madri.
Alfredo Cattabiani, nel suo Florario, concorda con il significato di fecondità e sessualità del giglio.
“A Roma il giglio era soprannominato Junonia Rosa, consacrato alla dea che nell'arcaico pantheon latino era strettamente connessa alla sessualità e alla fecondità femminili, tanto da assimilare molte divinità minori come [Diana] Lucina, colei che faceva vedere al neonato la luce del giorno, Opygena, che prestava aiuto alle partorienti, Cinxia, che modellava il cinto della sposa e Iterduca, che la portava nella nuova casa. 





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