E’ indubbio che la società sta affrontando un periodo di
regressione mentale e comportamentale, i quotidiani sono pieni di articoli di
cronaca nera e l’elenco delle aberrazioni ha raggiunto livelli da girone
infernale. Non solo attentati di matrice estremista o criminalità importata
attraverso le nuove rotte dei neoschiavisti, ma cosa ben più grave, una nuova imperfezione
o deficienza che sembra riguardare i cosiddetti freni inibitori, quel
meccanismo di barriera che separa le emozioni a cui vorremmo dare sfogo e ciò
che invece, manifestiamo all’esterno. Questi freni inibitori sembra che abbiano
perso la loro efficacia, basti guardare con quale barbarie vengono compiuti
certi delitti, basti ricordare alcuni casi:
Luca Varani, seviziato, torturato e preso a coltellate e
martellate dopo un festino a base di droga e alcool, morirà dissanguato per una
profonda ferita al petto.
Sara di Pietrantonio, percossa, strangolata e data alle
fiamme (forse ancora viva) dall’ex fidanzato.
Giulia Ballestri, uccisa a bastonate in viso ed in testa dal
marito da cui si stava separando.
Albano Crocco, ucciso con due fucilate e decapitato con un
machete dal nipote per futili motivi.
Passati in secondo piano dopo i delitti meno recenti (ma non
meno efferati) di Avetrana, Novi Ligure, Carretta, Claps, Cogne etc....
Ma anche i minori non sono esenti e si distinguono per le
spiccate tendenze criminali, è cronaca recente la violenza da parte di undici
minorenni nei confronti di un tredicenne con problemi di apprendimento,
ma
anche sassi gettati dai cavalcavia o altri reati legati a lesioni personali,
stupri di gruppo, reati contro il patrimonio etc.. si pensi che già nel 2015 i reati
compiuti dai minori avevano raggiunto il 48% in più degli anni precedenti.
Cosa si può evincere da questo conclamato aumento di
criminalità all’apparenza selvaggia e fine a se stessa? Secondo il mio parere
si è perso il senso della conseguenza, si è spezzato quel rapporto tra la
consapevolezza tra il gesto ed il risultato, tra la causa e l’effetto. Grosso danno
secondo la Karmanautica, sempre tesa a trovare soluzioni alternative tra
dialettica, azione e risultato.
Ormai la società sembra vivere in un limbo di
inconsapevolezza e disinteresse, immersi in un delirio di onnipotenza e
apparenza, anche la comunicazione stessa (come interfacciamento empatico tra
persone) si è scissa in reale e virtuale grazie al fenomeno dei social.
Un
distacco apparentemente innocuo, ma in realtà dalla nocività ancora non quantificata,
quello che è certo è che questi social, oltre ad essere uno strumento di
controllo e di suggerimento “occulto”, è anche uno dispositivo di
autocelebrazione egoica attraverso i cosiddetti “selfie” fini a se stessi, veicolo
di bullismo e rischia di essere pure un metodo per i terroristi di fare
proselitismo.
Il risultato di questa “virata” verso l’edonismo più anomalo
e atipico, è una mancanza quasi assoluta della percezione riguardo il rapporto
tra azione e conseguenza, che porta ai tragici risultati precedentemente
citati, ed una mancanza assoluta di prospettiva del futuro e verso i traguardi
personali, colpa di una famiglia assente e di uno stato distratto da interessi lontani
dai cittadini.
Nessun insegnamento, nessun apprendimento, nessuna volontà,
nessuna speranza, nessun obbiettivo, sembrano essere i mali che colpiscono quella
percentuale di minori che delinquono,percentuale destinata ad una crescita
esponenziale.
Ma anche una forte percentuale nella fascia che va dai
20/30enni non è esente da questo malessere, definiti bamboccioni, o choosy dai
politici che mal governano il nostro paese, hanno perso obbiettivi e doveri, e
si barcamenano tra pub, discoteche, ed altri passatempi sui generis, senza
pensare a nulla, come non ci fosse un domani, ma già... ci sarà poi un domani?
Da come vivono sembrerebbe di no.
La soluzione? Imparare la Resilienza, la Perseveranza, avere
degli Intenti, adottare l’Adattabilità, la Gestione dell’ego e delle emozioni.
La resilienza ti rende forte di fronte alle avversità
(immancabili) della vita, la perseveranza ti fornisce le energie per proseguire
negli intenti, l’adattabilità ti rende “multitasking” e sempre pronto a gestire
al meglio il tuo futuro, la gestione dell’ego serve per ridimensionare le proprie
caratteristiche vedendo anche i propri lati negativi ed attraverso le qualità
precedenti, modificarlo al meglio, la gestione delle emozioni serve per gestire
il rapporto tra dialogo e azione, rendendo costruttivo un rapporto e non
distruttivo.
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