sabato 25 marzo 2017

Quali conseguenze? Offuscamento dei rapporti tra causa ed effetto

E’ indubbio che la società sta affrontando un periodo di regressione mentale e comportamentale, i quotidiani sono pieni di articoli di cronaca nera e l’elenco delle aberrazioni ha raggiunto livelli da girone infernale. Non solo attentati di matrice estremista o criminalità importata attraverso le nuove rotte dei neoschiavisti, ma cosa ben più grave, una nuova imperfezione o deficienza che sembra riguardare i cosiddetti freni inibitori, quel meccanismo di barriera che separa le emozioni a cui vorremmo dare sfogo e ciò che invece, manifestiamo all’esterno. Questi freni inibitori sembra che abbiano perso la loro efficacia, basti guardare con quale barbarie vengono compiuti certi delitti, basti ricordare alcuni casi:
Luca Varani, seviziato, torturato e preso a coltellate e martellate dopo un festino a base di droga e alcool, morirà dissanguato per una profonda ferita al petto.
Sara di Pietrantonio, percossa, strangolata e data alle fiamme (forse ancora viva) dall’ex fidanzato.
Giulia Ballestri, uccisa a bastonate in viso ed in testa dal marito da cui si stava separando.
Albano Crocco, ucciso con due fucilate e decapitato con un machete dal nipote per futili motivi.
Passati in secondo piano dopo i delitti meno recenti (ma non meno efferati) di Avetrana, Novi Ligure, Carretta, Claps, Cogne etc....
Ma anche i minori non sono esenti e si distinguono per le spiccate tendenze criminali, è cronaca recente la violenza da parte di undici minorenni nei confronti di un tredicenne con problemi di apprendimento, 

ma anche sassi gettati dai cavalcavia o altri reati legati a lesioni personali, stupri di gruppo, reati contro il patrimonio etc.. si pensi che già nel 2015 i reati compiuti dai minori avevano raggiunto il 48% in più degli anni precedenti.

Cosa si può evincere da questo conclamato aumento di criminalità all’apparenza selvaggia e fine a se stessa? Secondo il mio parere si è perso il senso della conseguenza, si è spezzato quel rapporto tra la consapevolezza tra il gesto ed il risultato, tra la causa e l’effetto. Grosso danno secondo la Karmanautica, sempre tesa a trovare soluzioni alternative tra dialettica, azione e risultato.
Ormai la società sembra vivere in un limbo di inconsapevolezza e disinteresse, immersi in un delirio di onnipotenza e apparenza, anche la comunicazione stessa (come interfacciamento empatico tra persone) si è scissa in reale e virtuale grazie al fenomeno dei social.



 Un distacco apparentemente innocuo, ma in realtà dalla nocività ancora non quantificata, quello che è certo è che questi social, oltre ad essere uno strumento di controllo e di suggerimento “occulto”, è anche uno dispositivo di autocelebrazione egoica attraverso i cosiddetti “selfie” fini a se stessi, veicolo di bullismo e rischia di essere pure un metodo per i terroristi di fare proselitismo.
Il risultato di questa “virata” verso l’edonismo più anomalo e atipico, è una mancanza quasi assoluta della percezione riguardo il rapporto tra azione e conseguenza, che porta ai tragici risultati precedentemente citati, ed una mancanza assoluta di prospettiva del futuro e verso i traguardi personali, colpa di una famiglia assente e di uno stato distratto da interessi lontani dai cittadini.


Nessun insegnamento, nessun apprendimento, nessuna volontà, nessuna speranza, nessun obbiettivo, sembrano essere i mali che colpiscono quella percentuale di minori che delinquono,percentuale destinata ad una crescita esponenziale.
Ma anche una forte percentuale nella fascia che va dai 20/30enni non è esente da questo malessere, definiti bamboccioni, o choosy dai politici che mal governano il nostro paese, hanno perso obbiettivi e doveri, e si barcamenano tra pub, discoteche, ed altri passatempi sui generis, senza pensare a nulla, come non ci fosse un domani, ma già... ci sarà poi un domani? Da come vivono sembrerebbe di no.
La soluzione? Imparare la Resilienza, la Perseveranza, avere degli Intenti, adottare l’Adattabilità, la Gestione dell’ego e delle emozioni.
La resilienza ti rende forte di fronte alle avversità (immancabili) della vita, la perseveranza ti fornisce le energie per proseguire negli intenti, l’adattabilità ti rende “multitasking” e sempre pronto a gestire al meglio il tuo futuro, la gestione dell’ego serve per ridimensionare le proprie caratteristiche vedendo anche i propri lati negativi ed attraverso le qualità precedenti, modificarlo al meglio, la gestione delle emozioni serve per gestire il rapporto tra dialogo e azione, rendendo costruttivo un rapporto e non distruttivo.

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