ovvero come cambiare prigione e vivere felici
Forse ricorderete nei racconti dei vostri nonni com’era
l’Italia prima della seconda guerra mondiale, ritmi naturali di una vita
agricola scandita dalle quattro stagioni, e giornate scandite dai quattro
momenti principali, alba, mezzogiorno, pomeriggio, notte, ovvero il percorso
del Sole nel dì.
C’era molta ignoranza allora nei ceti più umili, ma molta
onestà e solidità di principi, anche in questo caso la vita era divisa nei suoi
quattro momenti principali, la nascita, l’adolescenza, la maturità e la morte.
Tutto era cadenzato e ogni cosa subiva l’influenza dei tempi
imposti dalla natura. Matrix era ancora a misura d’uomo e si viveva in quella
sana inconsapevolezza in cui si trovava Thomas A. Anderson (il futuro Neo – one
– eon), che consisteva nelle mansioni più ordinarie e arcaiche, lavorare,
mangiare, dormire, procreare, ma il tutto vissuto con quella medesima presenza
del “qui e ora” quel concetto che nel
Buddhismo ha il significato di vivere ciascuna azione e ciascuna situazione con
la massima pienezza ed intensità con la massima consapevolezza delle proprie
sensazioni interiori.
Come
potrete notare quell’atteggiamento che rendeva ogni cosa “giusta e perfetta”
secondo il piano ordinato delle cose, oggi perde completamente significato
vista la fretta di concludere qualsiasi cosa facciamo per poterci dedicare alla
successiva, perdendo la qualità a scapito della quantità.
Con
questo non voglio dire che si stava meglio allora, d’inverno il freddo era
terribile e d’estate la calura era insopportabile, la fame era intollerabile e
la vita era dura, nonostante questo, a detta delle persone che hanno vissuto
quei periodi semplici e terribili, “si stava meglio quando si stava peggio”.
Ora
ci sono i termosifoni, i telefoni che fanno il caffè, le caffettiere che fanno
le foto, fra poco le televisioni in 3D che trasmetteranno ologrammi,
videogiochi che si vivranno in prima persona e così via.
Un
tempo la cultura era cultura e l’ignoranza era ignoranza, così come la natura a
volte è crudele nella perfezione del suo svolgersi, anche la vita era
altrettanto severa, possiamo dire che vivevano felicemente ignari ed
inconsapevoli di molte cose che avvenivano sulla terra, imprigionati nel
quaternario degli elementi, la forma più elementare di Matrix.
Con
la liberazione da parte degli alleati, uno di questi paesi ha pensato
bene (come ringraziamento per aver contribuito a liberare l’Italia dal nazismo)
di opprimerci con il proprio stile di vita, trattandoci alla stregua di bonari indios
a cui vendere agua de fuego, perline colorate e fucili obsoleti in cambio della
nostra terra e della nostra cultura.
Dopo
qualche anno, il boom economico (pilotato a dovere) ha portato una serie di “regalie”, dalla Coca Cola
alle sigarette Camel, fecero piovere cioccolata e zucchero che da anni erano razionati,
le calze di nailon, il rock n’roll ed un cambiamento mentale. L’americanite è
quella malattia che cambiò la vita dei giovani italiani che iniziarono ad
atteggiarsi in maniera più moderna e disinvolta, spigliati e disinibiti con le
loro pettinature copiate dai miti del rock. Ci Portarono ideali di democrazia e
libertà (la stessa che ha distrutto gli Indiani d’America e schiavizzato e
ghettizzato il popolo afroamericano solo per LUCRO). Portarono i mangiadischi ed i mangianastri
(mentre loro si mangiavano le nostre tradizioni).
Rapidissimamente si assistette al fenomeno dell'americanizzazione del costume, che prese innanzi tutto le giovani generazioni per poi trasmettersi a tutta la società molti decenni dopo.
Il supermercato, oggi aperto 24h al giorno come da loro, il distributore di sigarette self service, il concetto stesso di self service, le grandi insegne luminose, il rock, il jeans, gli elettrodomestici, il juke box, il mito del West, le minigonne e tanta cultura, quella hippy, quella psichedelica, il twist, la fantascienza, i viaggi sulla luna, la beat generation e la musica pop, insomma inutile che continui, come vedete tutte cose “indispensabili”… fino ad essere dannose.
Rapidissimamente si assistette al fenomeno dell'americanizzazione del costume, che prese innanzi tutto le giovani generazioni per poi trasmettersi a tutta la società molti decenni dopo.
Il supermercato, oggi aperto 24h al giorno come da loro, il distributore di sigarette self service, il concetto stesso di self service, le grandi insegne luminose, il rock, il jeans, gli elettrodomestici, il juke box, il mito del West, le minigonne e tanta cultura, quella hippy, quella psichedelica, il twist, la fantascienza, i viaggi sulla luna, la beat generation e la musica pop, insomma inutile che continui, come vedete tutte cose “indispensabili”… fino ad essere dannose.
Fu il passaggio karmico dell’Italia che fu svenduta e dovette
scendere dal livello divino a quello infero, perdendosi e snaturandosi,
assorbita dalle regole americane, quelle stesse regole che furono imposte al
Giappone che iniziò la sua schiavitù dal pomeriggio del 15 agosto del 1945.
Anche quelle tradizioni (che tuttavia resistono anche attualmente
molto più delle nostre) furono corrotte dal fiato della “Bestia di Daniele”, e così forti guerrieri dallo spirito come l’acciaio seguirono la moda del “ciuffone”
Elvis.
Ma la cosa più negativa in assoluto che l’America trasmise contaminando è la fast life, la vita
frenetica e la vita all’insegna dell’esagerazione, dell’apparenza a scapito
dell’essenza. Il marchio di fabbrica della bestia…
Quindi ancora una volta il velo dell’illusione è calato sugli
occhi degli ingenui che non hanno compreso di come siano stati plagiati e che
scambiano la gratitudine per essere stati liberati con la schiavitù che i “liberatori”
ci hanno imposto.
Ma avanti così… assaporino pure la bistecca di Cypher e
rimangano attaccati al “segnale portante” dei cinque Skanda. Fine delle
trasmissioni, alla prossima.
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