mercoledì 29 aprile 2015

Brutta cosa l'invidia...




« Una volpe affamata, come vide dei grappoli d'uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi.» Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze. »
Esopo

Guardarsi allo specchio, ecco la prima fonte di gioia o dolore, di autostima o di sfiducia in se stessi, c’è chi si vede vincente e chi si vede soccombente verso il prossimo. Nasce così quel sentimento di confronto e paragone verso il prossimo presente nel quotidiano.
Allora c’è chi osserva la propria vita, scandagliandola in modo critico, (forse impietosamente sfavorevole) ed osserva quella degli altri. “E’ proprio vero che l’erba del vicino è sempre più verde”! Sostengono con un moto di stizza… e il desiderio dell’invidioso si perde in tutti i vantaggi, gli oggetti, i beni e le cose migliori della persona invidiata e desidererebbe possedere tutto ciò che ritiene a lui possa mancare, senza peraltro riuscire a vedere ciò che di buono possiede.
E quando non può appagare i suoi desideri li scredita e critica con disprezzo chiunque sia riuscito a realizzarli. La solita vecchia storia della volpe e l’uva. Per l’invidioso disprezzare ciò che non riesce ad ottenere o ciò che gli altri hanno ottenuto, è una sorta di scusa, utilizzata dalla sua mente per difendere il solito benedetto (e nefasto) ego.
L’ astio dell’invidioso nasce perché esso possiede una bassa autostima, perché è un individuo che detesta il prossimo e perchè odia soprattutto sé stesso e la propria (presunta) carenza. Una forma di invidia (nettamente meno frustrante) è l’ammirazione, che può rappresentare un vero e proprio elemento stimolante per il nostro successo.
L’invidia nell’Inferno della Divina Commedia non ha una collocazione ben definita, ma viene citata più volte nel poema, insieme a superbia e avarizia, L’invidia porta a godere più per il male altrui che per le proprie fortune. Nel Purgatorio gli invidiosi hanno gli occhi cuciti con il filo di ferro. Credo che proprio questo sentimento sia collegato alla superbia come una sorta di rivalsa, in fondo cos’è la superbia se non un’invidia al contrario? E proprio un atto di superbia precipita Lucifero sulla terra creando l’inferno dalla voragine della sua caduta (sempre secondo la fede cristiana).
Nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC) l’emozione ombra dell’invidia colpisce il fegato e quando si prova un'emozione, specie se negativa, avviene un movimento di energia (Emozione, nel suo significato etimologico, significa muovere fuori – e moveo) nel nostro sistema nervoso: energia che non sempre si scarica all'esterno e che “aderisce” all’organo corrispondente.
Le emozioni che non si sciolgono all'esterno accumulano dei sedimenti ove la stessa energia può fermarsi per anni. Possiamo notare come nella nostra epoca molte persone siano imprigionati in una sorta di  "corazza muscolare caratteriale" dovuta a tutti quei muscoli che sono continuamente tesi.
La soluzione ai problemi fisici dovuti a squilibri energetico/emozionali si può ottenere attraverso una corretta respirazione (Kokyû Hô – Esercizi basati sulla  respirazione per il potenziamento del Ki) ed esercizi Kikô ( Esercizi sulla gestione ottimale del Ki) queste tecniche possono sbloccare le tensioni provocate dalle emozioni (come l’invidia appunto) incontrollate.

Quindi la parola d’ordine sarà FARE per OTTENERE per non invidiare poi il prossimo.

martedì 28 aprile 2015

Servi dei demoni




Il volto deformato in una smorfia animalesca, occhi sporgenti che sembrano voler uscire dalle orbite, parole che escono come un fiume ribollente di lava, gesti senza controllo che fanno sembrare burattini scoordinati. Dignità azzerata mentre, durante la perdita di controllo, le persone, all’esterno della vostra mente, osservano con espressione di compassione o durezza.
A volte la perdita di controllo fa infrangere cose, rovina rapporti affettivi o di amicizia, prigionieri di una emotività incontrollata.
Pensate a quanti omicidi dovuti a queste smarrimenti di controllo, o a causa di “possessione” della rabbia, la cronaca è piena di casi simili, ricordate la Strage di Erba con protagonisti Rosa Bazzi e Olindo Romano?  Furono uccisi a colpi di coltello e spranghe Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini con il suo cane. Il marito Mario Frigerio, presente sul luogo, si è salvato perché creduto morto dagli assalitori. Dopo la strage, l'appartamento fu incendiato, persino il cane non sopravvisse…
La signora Raffaella Castagna (trent'anni) è stata aggredita e colpita ripetutamente con una spranga (causa del decesso una frattura cranica), accoltellata (12 fendenti) e poi sgozzata.
Paola Galli (60 anni), casalinga, madre di Raffaella, colpita da coltellate e sprangate (causa del decesso una frattura cranica).
Valeria Cherubini (cinquantacinquenne e moglie di Mario Frigerio), commessa, accorsa al piano inferiore per prestare aiuto in quanto attirata dal fumo che usciva dall'appartamento. Valeria (come il marito sopravvissuto) è stata aggredita sulle scale (secondo la tesi accusatoria, ma finita in casa, secondo la tesi difensiva) con un'arma da punta e taglio, gravemente ferita dopo una colluttazione con il suo/suoi aggressore/i (subendo 34 coltellate e 8 sprangate).
Youssef, un bambino di due anni e tre mesi, figlio di Raffaella, ucciso con un unico colpo alla gola che ha reciso l'arteria carotidea.
Più di recente le cronache riportano il delitto di Avetrana,  un caso di omicidio avvenuto il 26 agosto 2010 ad Avetrana (TA) a danno della quindicenne Sarah Scazzi, presumibilmente uccisa dalla cugina con la complicità della zia tramite strangolamento (gli occhi si gonfiano e si coprono di macchie definite petecchiali).
Ma potrei citare anche il delitto di Cogne dove la madre, (presunta assassina) avrebbe fracassato il cranio del figlio con un corpo acuminato e pesante, spargendo frammenti di materia cerebrale sin sul soffitto, o il delitto di Novi ligure dove due ragazzi, Erika De Nardo e  Mauro "Omar" Favaro avrebbero ucciso a colpi di coltello la madre di lei (40 le coltellate inflitte alla donna) ed il fratellino undicenne (57 coltellate), Scrivono ancora i giudici: "due omicidi che per efferatezza, per il contesto, per la personalità degli autori e per l'apparente assenza di un comprensibile movente si pongono come uno degli episodi più drammaticamente inquietanti della storia giudiziaria del nostro paese.
Spesso gli omicidi sopra citati sono frutto di frustrazione, di attacchi di rabbia, di odio represso, di insoddisfazione continua, questa è la causa scatenante di questi efferati delitti, ormai è sotto i nostri occhi l’aumento degli omicidi anche per futili motivi.
Ritengo sia lecito quindi parlare di sottomissione della ragione da parte della rabbia incontrollata, e tutto per desideri irrealizzati, desiderio del possesso frustrato (vedi il caso di Pietro Maso che ha ucciso i genitori con la complicità di un paio di amici a colpi di pentola e spranghe di ferro) o di frustrazione della libertà delle proprie azioni (vedi il caso della povera Melania Rea uccisa dal marito Salvatore Parolisi che l’ha uccisa durante una "esplosione di ira" nata in un litigio "tra i due" e dovuta alla "conclamata infedeltà coniugale" dell'uomo).
A volte mi chiedo cosa possa accadere nella mente di una persona che uccide, mi chiedo come possa accadere che una persona sia in grado di uccidere un proprio simile, quale meccanismo scatti per osservare la vita dell’aggredito che scivola via, colpito a morte, il sangue, e nei casi più disumani interiora o brandelli che schizzano intorno…
Come nel delitto di Garlasco dove appena entrato, l’omicida ha colpito al volto la vittima, due volte, con un oggetto di metallo simile a un martello o a una picozza (l’arma del delitto non è stata trovata). Quando Chiara è caduta a terra, sono arrivati i due colpi mortali alla testa e alla nuca. Nell’estremo tentativo di fuga la ragazza è riuscita solo a trascinarsi fino alla scala della taverna, da cui è caduta. Lì sotto è stato trovato il suo corpo senza vita, il sangue che tracciava le traiettorie della violenza dei colpi.
Ma cosa avviene nel corpo umano quando è preda della rabbia?
la produzione di testosterone, la tensione arteriosa  la frequenza cardiaca aumentano e il cortisolo (l’ormone dello stress) diminuisce, l’emisfero sinistro del cervello diventa più stimolato.
Gli eventi karmici generano emozioni che producono importanti mutamenti nel sistema nervoso autonomo (SNA), che controlla la risposta cardiovascolare, e anche nel sistema endocrino. L’attività cerebrale varia soprattutto nei lobi frontale e temporale.
la rabbia provoca profondi cambiamenti nello stato d’animo delle persone e in diversi parametri psicobiologici. Vi è un aumento della frequenza cardiaca, della tensione arteriosa e del testosterone, ma diminuisce il livello di cortisolo. Tuttavia, concentrandosi sull’attività cerebrale asimmetrica del lobo frontale che si verifica quando si vivono emozioni, ci sono due modelli che contraddicono il caso della rabbia.
Il primo modello, di valenza emozionale, suggerisce che la regione frontale sinistra del cervello è coinvolta nello sperimentare emozioni positive, mentre la destra è più legata alle emozioni negative. Il secondo modello, di direzione motivazionale, mostra che la regione frontale sinistra è coinvolta nel provare emozioni legate alla vicinanza, mentre la destra è associata con le emozioni che provocano il ritiro.
Sembra quasi la versione cattolica dell’angelo custode e del diavolo tentatore.
Sta a noi cercare il metodo giusto per ridurre e tenere sotto controllo questa caratteristica emozionale umana che può trasformarci da persone ordinarie a violenti ( o assassini) nel giro di pochi istanti, esistono molte terapie, ma quella che consiglio (che è anche fonte dei miei studi) è agire sui livelli endocrini attraverso la meditazione (Mokuso) e la respirazione unita alla gestualità (Hachi Kinran) per gestire questi ultimi, in modo da evitare scompensi emozionali e trovare la serenità delle azioni, per gestire consapevolmente il rapporto tra cause ed effetti, come insegna la Karmanautica.




lunedì 27 aprile 2015

Chi ha tempo non aspetti tempo





Soleva dirmi mia madre ogniqualvolta cercavo di posporre i miei impegni scolastici, “ Tanto sono da fare! Meglio se fai subito i compiti così dopo puoi giocare quanto vuoi”. Santa donna, piena di quella saggezza che solo una madre può avere. Ed io sbuffando cercavo ogni pretesto per guadagnarmi qualche minuto extra di gioco non sapendo che andava tutto a mio svantaggio.
Ormai che il mondo sia un orologio, un ologramma, una falsità alla “Truman show” un “inganno cosmico” credo sia stato recepito un po’ da tutti, essendo divulgato da molti siti di pseudo-Neo che vogliono attirare su di se un po’ di attenzione egoica, di materiale su cui riflettere se ne trova in giro per tutta la rete.
Quindi ora che si conosce il problema si dovrebbe iniziare a trovare la soluzione ed applicarla! Mi sembra invece che si continui a strombazzare ai quattro venti il problema a ripetizione, come se la conoscenza (non ho voluto parlare di consapevolezza apposta) dello stesso avesse in se procedura per la risoluzione. La realtà è che ancora la stragrande maggioranza dei guru “de noantri” non possiede nessuna soluzione. Il motivo è che “essendo il loro obbiettivo esclusivamente legato all’ego”, si impegnano a divulgare notizie facendole rimbalzare per ottenere più consensi nei confronti del grande pubblico dei social, senza dimenticare che la loro cultura non gli permetterebbe di dare nemmeno un briciolo di spiegazione.
Anche le trasmissioni televisive non sono da meno, da Voyager a Mistero sollevano un insieme di ipotesi più o meno fantasiose, (ma tutte indubbiamente accattivanti) senza fornire nessun modo per uscire da questo “mondo di pazzi”.
Per poter iniziare a fare un lavoro SERIO su se stessi occorre avere trovato quel fil d’Ariane (o airagne per chi sa intendere) che serve ad uscire dal labirinto del Minotauro, e questo lo si può trovare in tutte quelle correnti misteriosofiche di corrente medio-orientale che hanno arricchito il nostro sapere.














Immagino che a questo punto almeno la metà dei lettori proveranno un senso di vertigine essendo abituati a guardare per aria anziché stare chini sui libri, ma attenzione IO  SPRONO a leggere, perché solo metabolizzando le GIUSTE letture potranno crearsi i presupposti per iniziare a costruire la propria "tela personale".
Quindi? Posso solo consigliare di prendere informazioni sulla perturbabilità del karma e di come le emozioni troppo istintive ne possono modificare il corso in modo incontrollato, rendersi conto che il concetto di Velo di Maya è antico (anche se la definizione è più recente) e che era già stato scoperto il modo per uscirne, che Matrix non è nient’altro che il nostro mondo materiale e che è necessario viverci senza farsi prendere dalla materialità e senza farsi afferrare dagli eventi.




Conoscere anticipatamente il rapporto tra azione e reazione e tra causa ed effetto permette di vivere la propria esistenza in modo consapevole, imparando a rapportarsi con il prossimo senza livori, invidie, cattiverie e sbilanciamenti umorali, questo è il modo per non rimanere intrappolati dal karma e dalla conseguente ri-caduta animica nel Samsara.
Sapersi muovere nel karma significa essere consapevoli e svegli (o ri-svegliati) e vedere Matrix per quello che è, una serie di numeri successivi disposti in forme armoniche o disarmoniche ed una serie di algoritmiche cause che creano effetti, conoscere questi rapporti di causa ed effetto fa si che si che ognuno di noi possa essere unico padrone del proprio “caso” personale, senza venire sballottati da eventi sconosciuti. Quindi “via i messia” dell’ultimo minuto, “via i messia” che divulgano solo problemi senza fornire soluzioni, “via i messia” che vogliono solo egoiche attenzioni…. Il tempo non aspetta te, sii presente a te stesso e consapevole. Divieni colui che sa come agire nel karma...
WAKE UP NEO





domenica 26 aprile 2015

L’illusione della liberazione





ovvero come cambiare prigione e vivere felici

Forse ricorderete nei racconti dei vostri nonni com’era l’Italia prima della seconda guerra mondiale, ritmi naturali di una vita agricola scandita dalle quattro stagioni, e giornate scandite dai quattro momenti principali, alba, mezzogiorno, pomeriggio, notte, ovvero il percorso del Sole nel dì.
C’era molta ignoranza allora nei ceti più umili, ma molta onestà e solidità di principi, anche in questo caso la vita era divisa nei suoi quattro momenti principali, la nascita, l’adolescenza, la maturità e la morte.
Tutto era cadenzato e ogni cosa subiva l’influenza dei tempi imposti dalla natura. Matrix era ancora a misura d’uomo e si viveva in quella sana inconsapevolezza in cui si trovava Thomas A. Anderson (il futuro Neo – one – eon), che consisteva nelle mansioni più ordinarie e arcaiche, lavorare, mangiare, dormire, procreare, ma il tutto vissuto con quella medesima presenza del “qui e ora” quel concetto che nel Buddhismo ha il significato di vivere ciascuna azione e ciascuna situazione con la massima pienezza ed intensità con la massima consapevolezza delle proprie sensazioni interiori.
Come potrete notare quell’atteggiamento che rendeva ogni cosa “giusta e perfetta” secondo il piano ordinato delle cose, oggi perde completamente significato vista la fretta di concludere qualsiasi cosa facciamo per poterci dedicare alla successiva, perdendo la qualità a scapito della quantità.
Con questo non voglio dire che si stava meglio allora, d’inverno il freddo era terribile e d’estate la calura era insopportabile, la fame era intollerabile e la vita era dura, nonostante questo, a detta delle persone che hanno vissuto quei periodi semplici e terribili, “si stava meglio quando si stava peggio”.
Ora ci sono i termosifoni, i telefoni che fanno il caffè, le caffettiere che fanno le foto, fra poco le televisioni in 3D che trasmetteranno ologrammi, videogiochi che si vivranno in prima persona e così via.
Un tempo la cultura era cultura e l’ignoranza era ignoranza, così come la natura a volte è crudele nella perfezione del suo svolgersi, anche la vita era altrettanto severa, possiamo dire che vivevano felicemente ignari ed inconsapevoli di molte cose che avvenivano sulla terra, imprigionati nel quaternario degli elementi, la forma più elementare di Matrix.
Con la liberazione da parte degli alleati, uno di questi paesi ha pensato bene (come ringraziamento per aver contribuito a liberare l’Italia dal nazismo) di opprimerci con il proprio stile di vita, trattandoci alla stregua di bonari indios a cui vendere agua de fuego, perline colorate e fucili obsoleti in cambio della nostra terra e della nostra cultura.
Dopo qualche anno, il boom economico (pilotato a dovere)  ha portato una serie di “regalie”, dalla Coca Cola alle sigarette Camel, fecero piovere cioccolata e zucchero che da anni erano razionati, le calze di nailon, il rock n’roll ed un cambiamento mentale. L’americanite è quella malattia che cambiò la vita dei giovani italiani che iniziarono ad atteggiarsi in maniera più moderna e disinvolta, spigliati e disinibiti con le loro pettinature copiate dai miti del rock. Ci Portarono ideali di democrazia e libertà (la stessa che ha distrutto gli Indiani d’America e schiavizzato e ghettizzato il popolo afroamericano solo per LUCRO).  Portarono i mangiadischi ed i mangianastri (mentre loro si mangiavano le nostre tradizioni). 
Rapidissimamente si assistette al fenomeno dell'americanizzazione del costume, che prese innanzi tutto le giovani generazioni per poi trasmettersi a tutta la società molti decenni dopo. 
Il supermercato, oggi aperto 24h al giorno come da loro, il distributore di sigarette self service, il concetto stesso di self service, le grandi insegne luminose, il rock, il jeans, gli elettrodomestici, il juke box, il mito del West, le minigonne e tanta cultura, quella hippy, quella psichedelica, il twist, la fantascienza, i viaggi sulla luna, la beat generation e la musica pop, insomma inutile che continui, come vedete tutte cose “indispensabili”… fino ad essere dannose.
Fu il passaggio karmico dell’Italia che fu svenduta e dovette scendere dal livello divino a quello infero, perdendosi e snaturandosi, assorbita dalle regole americane, quelle stesse regole che furono imposte al Giappone che iniziò la sua schiavitù dal pomeriggio del 15 agosto del 1945.
Anche quelle tradizioni (che tuttavia resistono anche attualmente molto più delle nostre) furono corrotte dal fiato della “Bestia di Daniele”, e così forti guerrieri dallo spirito come l’acciaio seguirono la moda del “ciuffone” Elvis.
Ma la cosa più negativa in assoluto che l’America  trasmise contaminando è la fast life, la vita frenetica e la vita all’insegna dell’esagerazione, dell’apparenza a scapito dell’essenza. Il marchio di fabbrica della bestia…
Quindi ancora una volta il velo dell’illusione è calato sugli occhi degli ingenui che non hanno compreso di come siano stati plagiati e che scambiano la gratitudine per essere stati liberati con la schiavitù che i “liberatori” ci hanno imposto.
Ma avanti così… assaporino pure la bistecca di Cypher e rimangano attaccati al “segnale portante” dei cinque Skanda. Fine delle trasmissioni, alla prossima.


sabato 25 aprile 2015

Ma siamo Mattrix?







Potere, il potere della parola, quello dei superiori, il potere del denaro, quello del possesso, il potere dei governi ed il potere della conoscenza. Ho conosciuto eruditi forti di una preparazione accademica, sapienti di una Gnosi sapienziale, colmi di dogmi e rituali arcaici in grado di re-agire attraverso dimensioni non conosciute ai più. Ricchi entrambi di sapienza e di sapere.
Come non invidiare il potere dei supereroi, il potere di volare, il potere della forza e quella del tuono stesso.
Eppure non ho trovato un briciolo di autorealizzazione in tutto questo, dalla malinconica diversità dei supereroi che vorrebbero essere umani, agli umani che vorrebbero essere supereroi, da studiosi di segrete discipline che vorrebbero divenire come dei e che, al contrario, rimangono fin troppo umani.
Tutti alla ricerca del un raggiungimento di un traguardo invisibile e incerto, nessuno sa quello che vuole ma tutti fanno di tutto per ottenerlo, confondono il potere materiale con il vero potere, quello che può cambiare la vita più di qualsiasi ottenimento terreno.
Si potrà vincere alla lotteria, ereditare una fortuna, ma il vero potere è un altro.
Il vero potere è quello che riesce a cambiare i propri vizi in virtù. Perché se si è incapaci di cambiare se stessi non sarà possibile cambiare il mondo circostante nè la propria esistenza.
Ecco la vera ricchezza che si dovrebbe sperare di ottenere dalla propria vita!
Penso allo squallore di una vita tesa alla ricerca dei pochi beni materiali che si possono pretendere dal proprio stato sociale, cosa rimane alla morte? Pochi beni da dividere a chi rimane. Un vecchio televisore ormai obsoleto o una macchina passata di moda, qualche libro. Presunti tesori che diventano materiale di scarto, da magazzino o da macero. Ben altra cosa è lasciare un ricordo indelebile della propria capacità di essere da esempio per le caratteristiche elevate, per il proprio saper vivere consapevolmente.
Quindi il primo passo consiste nell’umiltà di mettersi in discussione e a seguire, la volontà di raggiungere la consapevolezza. Ma come ottenere questi “salti quantici” interiori? Attraverso una vera e propria “catabasi” durante la quale devi essere in grado di soggiogare il “Guardiano della Soglia”.  Si tocca qui uno dei misteri più alti della spiritualità. Ciò che del Guardiano (si tratta di 2 figure distinte) si può dire, e che è tra l'altro citato anche in testi come l'Iniziazione e Scienza occulta, è che si tratta di un entità che vive dentro di noi, che viene determinato karmicamente al primo congiungimento tra ovulo e spermatozoo.
E' un entità complessa, altrove definita anche "doppio" ed è intessuta nel nostro corpo animico. In quella parte astrale legata alla corporeità generale umana.
Essa è legata al nostro destino: pare in qualche modo legata alla modalità con cui noi effettuiamo azioni nel mondo fisico. Un'entità a cui si deve rendere conto per quanto guarda l'utilizzo delle qualità animiche, che in qualche modo sembrano appartenerle. Essa ci preserva al contempo dal penetrare nel mondo spirituale, fino a quando non siamo pronti. E quando giunge il momento essa si mostra, dicendo: "sei pronto”. Ma per andare oltre devi purificare te stesso. E lo puoi fare solo guardando quanto sei impuro. A quel punto si prende coscienza delle proprie bassezze e impurità perché esse si oggettivano, "personificandosi" in una figura mostruosa, chiamata appunto il "Piccolo Guardiano della Soglia". (http://www.riflessioni.it/antroposofia/guardiano-soglia-spirituale.htm
Questa discesa negli inferi dei propri vizi (vedi anche La Divina Commedia – Inferno) ci pone di fronte tutte quelle caratteristiche inferiori legate alla materialità che tutti i miti legati a questa “immersione in se stessi” (Ercole, Polluce, Orfeo per i greci, la babilonese Inanna, l'eroe ittita Kessi, Xolotl in Messico ed Enea per i latini) propongono.
Tutte queste vicende di dei ed eroi, sottendono una lezione di vita; dagli insegnamenti morali in essi contenuti possiamo percepire come gli autori classici  fossero giunti ad una concezione dell’esistenza umana che tenesse conto dell’essenza del vivere, essendo riusciti a scremare tutta la futilità e la superficialità dei valori materiali… Una rivalutazione dei veri valori quindi, che serve per migliorare la propria condizione, ma non intesa come condizione sociale, ma ad una interiore. Questa via di realizzazione prevede l’uso della conoscenza e dell’autocontrollo che se se equamente impiegati sul proprio io possono renderlo inattaccabile dall’esterno… fato, fortuna ed opportunità saranno quindi relegati ad un ruolo di secondo piano ed il nostro Io sarà sempre consapevole, in poche parole, la via della Karmanautica.
Mi stupisce che in quest’epoca di inflazionata consapevolezza, comprensione cosmica, in cui la verità è alla portata di tutti coloro (basta che che “credano”), il potere materiale (rappresentato da quella congerie di beni effimeri) abbia così presa sulle menti dei “risvegliati”, così come mi stupisce di come essi siano ancora prede delle emozioni negative (rabbia, risentimento, livore, aggressività, egocentrismo, cattiveria etc… etc…) e dei vizi legati alla materialità. Mai visti prigionieri così affezionati alla catena che li imprigiona…
In pochi accettano di mettersi in discussione e di mettere in discussione le loro priorità, questo mi fa venire in mente una frase di un film che ha avuto il merito di mostrare una verità (e di ingannare in ugual modo)  


«Vede? Io so che questa bistecca non esiste. So che quando la infilerò in bocca Matrix suggerirà al mio cervello che è succosa e deliziosa. Dopo nove anni sa che cosa ho capito? Che l'ignoranza è un bene». Inutile quindi cercare di essere diversi senza cambiare se stessi, la tana del Bianconiglio ha una porta che solo chi possiede la chiave può aprire…


giovedì 23 aprile 2015

Guardatevi le spalle...




Eccoci di nuovo qui… in questo mondo in cui ci si aspetta l’armageddon, in cui si temono governi ombra o complotti misteriosi, in cui le persone avvertono un’aria di cambiamento in un mondo che realmente sta cambiando, in cui si chatta a centinaia di chilometri di distanza di argomenti scottanti che vedono l’uomo impegnato in una lotta senza quartiere con Men in Black, rettiliani, alieni ostili, cover up e discrediti, basi sotterranee e basi marziane, Ufo, Ifo, Uso, BVM, e via dicendo, in cui falsi profeti della vera disinformazione mietono la credulità di ignari e ignavi lettori, dove la tv ipnotizza al pari del Pc e dell’I Phone, esiste una drammatica verità… Guarda il dito stolto e non vedrai che la luna è rosso sangue.
Un vero e proprio “kasumi” (tecnica marziale che consiste nell’annebbiare la vista dell’avversario) nei confronti del prossimo bue che non vede e non sente se non quello che i poteri forti gli permettono e non di vedere. Mentre si sfila contro Nibiru e si inneggia al ritorno di Elvis (che non è mai morto) e di Michael Jackson (che è un alieno rettiliano) stiamo mangiando morte e respirando peste, come se i cavalieri dell’apocalisse ci ballassero una rumba sui testicoli e noi cantassimo a ritmo, felici, inconsapevoli e sprovveduti.
Abbindolati da messaggi di saggezza e di morte, avidi di cataclismi e catastrofi, in attesa di eventi stupefacenti, nessuno si accorge che il cibo che mangiamo è avvelenato e che l’aria che respiriamo è velenosa, e pure l’acqua non è tra le più pure.
Un ottima strategia Ninja… soto irimi e kuro ashi, sparisci dalla vista del tuo avversario e ricompari alle sue spalle, schiena completamente libera ed alla mercè di tutte le tecniche più micidiali per uccidere. In questo caso direi ushiro jime… soffocamento da dietro, letteralmente.
I poteri forti pagano fior fior di persuasori occulti (vedi pubblicità ingannevoli, capacità di coercizione attraverso parole chiave etc…) che attraverso i media focalizzano l’attenzione su avvenimenti eclatanti, in poche parole mettono degli specchietti per allodole per sviare l’attenzione, e ci cadono tutti.
E tutti, vittima del loro stesso livore nei confronti di questi gruppi di potere, inneggiano alla libertà dal sistema, lottando contro mulini a vento di Donchisciottesca memoria, senza poter fare null’altro che rotolarsi nella loro stessa rabbia e frustrazione, d’altronde sarebbe come se il ragionier Fantozzi ingaggiasse battaglia contro Mike Tyson…
Quindi dopo questa rapida disamina della strategia di raggiro che questi gruppi di potere usano nei confronti della popolazione mondiale, possiamo dare uno sguardo a dati che ritengo essere la vera causa della nostra futura probabile estinzione. Cosa beviamo, cosa mangiamo, cosa respiriamo.
Inizio con informazioni sulle acque che noi beviamo.
A proposito dell’acqua del rubinetto:“Nella maggior parte dei casi, gli acquedotti comunali raccolgono l’acqua da pozzi di profondità, da falde acquifere o freatiche sotterranee la cui profondità varia da 3-4 metri a qualche centinaio di metri, e dai fiumi circostanti. Appare subito evidente che, rispetto a molte acque minerali che vengono imbottigliate in alta montagna, l’acqua della falda di poca profondità o peggio ancora quella di fiume ha percorso centinaia di chilometri raccogliendo moltissime sostanze estranee, alcune delle quali tossiche. Per questa ragione, queste acque vengono sottoposte a particolari processi di purificazione da parte di enti specializzati.
Le sostanze maggiormente tossiche sono: l’arsenico (di cui l’O.M.S. ha dichiarato che può portare il cancro alla pelle), i nitrati (che derivano dai fertilizzanti azotati dell’agricoltura e che nel nostro organismo si trasformano in nitrosammine che sono cancerogene), i nitriti (che nel corpo si trasformano in nitrati), i solfati che con il sodio e il magnesio producono irritazioni gastrointestinali, il fluoro (che è cancerogeno), alcuni metalli pesanti come il piombo, il nichel, il mercurio e il cadmio, che producono danni gravissimi al sistema nervoso e portano alla sterilità maschile, i PCB che derivano dalla plastica e dalle vernici (e che distruggono il sistema immunitario), i composti organici alogenati (solventi, vernici e smalti) che sono cancerogeni e alterano il sistema nervoso, gli idrocarburi policiclici aromatici (asfalti, gomme, plastiche) che sono cancerogeni”. Tratto da http://www.riflessioni.it/salute_alimentazione_naturale/acqua-rubinetto.htm). E questo è male
A proposito del cibo, esistono marche citate anche nel blog di Beppe Grillo che conterrebbero particelle di metalli pesanti altamente cancerogene, e assolutamente pericolose, tanto piu' pericolose rispetto ai  gas di scarico delle auto, poiche' esse si annidano negli organi del corpo rimanendovi per sempre.
Questi metalli pesanti nel corpo bloccano l´attività di numerosi complessi enzimatici e lungo andare , la concentrazione di metalli nel corpo, danneggia  alcuni organi e le ossa. 
Naturalmente si tratta di particelle riconosciute dagli scienziati come cancerose. 
E la lista delle marche:
1.      PANE PANEM
2. CORNETTO SANSON
3. BISCOTTO MARACHELLA SANSON
4. OMOGENEIZZATI PLASMON AL MANZO/ AL PROSCIUTTO E VITELLO
5. CACAO IN POLVERE LINDT
6. TORTELLINI FINI
7. HAMBURGER MC DONALD
8. MOZZARELLA GRANAROLO
9. CHEWINGUM DAYGUM PROTEX PERFETTI
10. INTEGRATORI FORMULA 1 E 2 HERBALIFE
11. PANDORO MOTTA
12. SALATINI TINY ROLD (USA)
13. BISCOTTI OFFELLE BISTEFANI
14. BISCOTTI GALLETTI/GRANETTI/MACINE/NASTRINE DE MULINO BIANCO BARILLA
15. BAULETTO COOP
16. PLUMCAKE
17. GIORLETTO BISCOTTI
18. BISCOTTI RINGO PAVESI
19. PANE CARASAU I GRANAI DI QUI SARDEGNA
20. PANE CIABATTA ESSELUNGA
21. PANE MORBIDO MULINO BIANCO BARILLA
22. PANE ANGELI CAMEO
Quindi consiglio (tra una lotta per vincere contro Arquilliani o Reticoliani) di non rifocillarsi con questi prodotti.
Ma anche i Fagioli di spagna (contengono percentuali di cianuro) o Manioca (anche questa contiene percentuali di cianuro). Teniamo inoltre presente che  Il nostro cibo è volutamente riempito di veleni chimici per farlo sembrare più vivace (nitrito di sodio), o più sapido (MSG-glutammato), o per durare più a lungo sugli scaffali (conservanti vari).
Cito di seguito la lista (approssimativa in difetto) di Conservanti e coloranti nei cibi che sono dannosi per la salute.
L'Unione Europea consente l'uso di ben 300 tipi diversi, ma il problema è che alcuni sono potenzialmente pericolosi, per cui l’elenco seguente può aiutare a riconoscerli, e preferibilmente, ad evitarli, dato che, alla lunga, tutti gli additivi sono tossici per l'organismo e possono causare allergie e dermatiti, pruriti e problemi respiratori, intolleranze, nausee e macchie sulla pelle o più semplicemente mal di testa e debolezza.
Coloranti, dall' E100 all' E180, utilizzati per rendere i cibi più invitanti, sono potenzialmente pericolosi per gli asmatici o gli allergici all’acido acetilsalicilico (aspirina) e agli antinfiammatori.
Conservanti, da E200 a E285, utili per evitare la proliferazione di batteri, muffe e lieviti nei cibi, possono provocare sintomi come mal di testa, nausea e disturbi respiratori. 
Antiossidanti e acidificanti, da E300 a E385, servono per prolungare la conservazione, ma sono leggermente diuretici e sovraccaricano i reni.
Emulsionanti e addensanti, compresi tra E400 a E495, servono a dare consistenza ai cibi, ma spesso celano l’assenza di ingredienti freschi nel prodotto.
Esaltatori di sapidità, da E620 a E640, agiscono sul sapore dei cibi ma possono causare disturbi vari.
Edulcoranti, da E950 a E967, E420, E421, E1510, sostituti dello zucchero che potrebbero - secondo recenti ricerche - avere effetti cancerogeni. (http://www.today.it/donna/conservanti-cibi-dannosi.html). E questo non è bene.
Vi è anche il piombo nei cosmetici, cadmio nel riso, arsenico nelle alghe, mercurio nei vaccini e alluminio in quasi tutto.
Parliamo di qualità dell’aria? Bene! (Anzi male).
Secondo Legambiente, il 2015 è piuttosto funesto (ma non peggiore degli anni precedenti)
“Nonostante i notevoli miglioramenti ottenuti negli ultimi dieci anni, l’Europa è ancora ben lontana dal raggiungimento di livelli di qualità dell’aria che non comportino rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente. L’inquinamento atmosferico è ancora tra i principali fattori di rischio ambientale che causano morti premature in Europa”.
“Questa la traduzione letterale della premessa dell’ultimo rapporto della Commissione Parlamentare Europea (EEA) sulla qualità dell’aria (Air quality in Europe, report 2014). Il quadro sulla qualità dell’aria in Europa delineato nel rapporto pubblicato lo scorso novembre, mette in evidenza le criticità derivanti dall’inquinamento atmosferico sulla base dei dati compresi dal 2003 al 2012, mostrando come tale problematica influenzi negativamente non solo la salute dei cittadini europei – che si traduce in costi sanitari miliardari ogni anno - ma anche lo stato ecologico e ambientale del territorio”.
“L’Italia è anche il Paese con il più alto numero di morti premature dovute all’inquinamento da Ozono (EEA, Air quality report 2014): con circa 3.400 vittime all’anno (dato relativo al 2011), precede la Germania, la Francia e la Spagna. Per quanto riguarda le morti premature dovute alle polveri sottili (PM2,5), nello stesso anno l’Italia si attesta al secondo posto dietro solo alla Germania con circa 64.000 vittime. Anche per il monossido di carbonio il nostro Paese detiene un triste primato: le 9 stazioni di misura in Europa che hanno superato il limite di legge, sono tutte ubicate in Italia”.
Per il clima rimando ad un futuro articolo.
Precisazione: Chiedo venia all’allarmismo alla adam qadmon ma purtroppo questi sono dati e non voci di corridoio (alla adam qadmon). Ci tengo inoltre a precisare che io sono possibilista e non scettico, credo nella maggior parte degli argomenti volutamente “dileggiati” non per la realtà o meno degli stessi, ma per come vengono usati per distrarre dai problemi contingenti.





mercoledì 22 aprile 2015

Morte da cellulare

La coda di schiavi in attesa del loro padrone

Quando si dice avere il cellulare in testa...



Ricordo i telefoni a gettone, gli spazi di tensione emotiva tra una telefonata importante e l’altra; ricordo la ricerca nel portafogli di quelle “monetine anomale” che si differenziavano dalle cento e dalle cinquanta lire, quando cercavi di pagarci il caffè o la bibita, cercando di interpretare negli occhi del barista se li avrebbe accettati al pari della moneta corrente. Ricordo il tanfo stantio del tabacco fumato nelle cabine telefoniche e la ricerca dell’elenco (assente nella maggior parte dei casi).
Ora le cabine rimaste sono diventate rifugio per polvere e sporcizia, monumenti in memoria di un altro stile di vita.
Una vita che si è rivoluzionata in pochi anni, virando decisamente sull’effimero ed il fatuo, prendendo la comunicazione come pretesto per diffondere in modo virale (ed estremamente remunerativo) un telefono che originariamente serviva per mettersi in contatto per motivi validi e trasformandolo in un circo di applicazioni utili solo a chi ha un sacco di tempo da perdere, togliendo l’attenzione da attività ben più importanti ed interessanti, il cellulare toglie tempo prezioso e rende schiavi del futile.
Ma l’uso del cellulare presenta anche problemi più rilevanti e ben più critici, parlo dei campi elettromagnetici, benché (ovviamente…) non si sia riscontrato un effettivo collegamento tra tumori al collo ed al cervello e utilizzo del cellulare, posso citare che “È ormai scientificamente assodato che i campi elettromagnetici interagiscono con i tessuti biologici. L'interazione è tanto più potente quanto più ci si trova vicini alla sorgente e varia in base alla frequenza. Il principale effetto dei campi elettromagnetici (soprattutto quelli a radiofrequenza) sul corpo umano è il riscaldamento: lo stesso principio sfruttato nei forni a microonde per riscaldare i cibi. Tuttavia, i livelli ai quali siamo normalmente esposti, per esempio mentre guardiamo la televisione o utilizziamo il computer, sono molto inferiori ai valori richiesti per produrre un riscaldamento significativo.  (http://www.airc.it/cancro/disinformazione/campi-elettromagnetici/)  E conclude l’argomento affermando che  “La legge italiana, inoltre, prevede limiti di esposizione che sono molto al di sotto di questi valori (detti valori soglia); se tali limiti sono rispettati, non vi sono prove scientifiche di rischi per la salute”. (http://www.airc.it/cancro/disinformazione/campi-elettromagnetici/) Inutile dire che questi organi sanitari internazionali, come lo IARC e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, vengono foraggiati proprio da istituzioni statali o governative che lasciano ben poco spazio alla obiettività e all’imparzialità nei giudizi.
Un ulteriore pericolo che vede il cellulare come strumento dannoso è l’esagerazione nel suo utilizzo, ogni giorno vedo persone inebetite che vagano a piedi come golem senza controllo, sguardo fisso sullo schermo, piantati in mezzo alla strada come birilli, facili prede di biciclette o automobili guidate a loro volta da zombie dell’I Phone. Un giorno, preso dalla curiosità del fenomeno ho voluto porre l’attenzione su quanti utilizzassero il cellulare alla guida ed ho potuto notare che una gran parte degli automobilisti , ma anche guidatori di mezzi pesanti e conducenti di mezzi pubblici, (e pure forze dell’ordine in pattugliamento), guidavano i loro mezzi stando attenti un po’ alla strada e un po’ allo schermo. A volte un messaggio spedito tramite cellulare può costare una vita (o più di una).

Su Affaritaliani si legge “Sono troppo frequenti, inoltre, i casi di incidenti in seguito a distrazioni causate dal telefonino - conclude Giovanni Scognamiglio - Secondo i dati raccolti dalle nostre squadre di intervento, nel 40% dei casi il conducente alla guida mandava messaggi, navigava su internet, ascoltava musica o aveva una chiamata in corso. L’uso degli auricolari, inoltre, non assicura una maggiore concentrazione alla guida, perché nasconde qualsiasi rumore o segnale potrebbe venire dalla strada”.
“Solo nel 2012 si sono registrati in Italia 186.726 incidenti stradali con lesioni a persone. I morti (entro il 30° giorno) sono stati 3.653, i feriti 264.716. Rispetto al 2011, gli incidenti diminuiscono del 9,2%, i feriti del 9,3% e i morti del 5,4%. Tra il 2001 e il 2012 la riduzione delle vittime della strada è stata pari al 48,5%, con una variazione del numero dei morti da 7.096 a 3.653. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (escluse le autostrade), dove l’indice di mortalità raggiunge il livello di 4,94 decessi ogni 100 incidenti. Sulle strade urbane si registrano 1,10 morti ogni 100 incidenti, sulle autostrade 3,51. Rispetto al 2011, l’indice di mortalità risulta in aumento per strade extraurbane e autostrade (era pari rispettivamente a 4,73 e 3,07), rimane invece stabile per le strade urbane”. http://www.affaritaliani.it/cronache/incidenti-stradali060214.html?refresh_ce
Il 40% è un dato veramente importante, (benché variabile nel tempo) e fa capire l’entità della schiavitù nei confronti di una sorta di sostituto del vero dialogo interpersonale, che sostituisce il “de visu” più diretto all’ entanglement karmico.
Basterebbe qualche precauzione ed regola in più per evitare incidenti ed al contempo schiavitù nei confronti di quel  “demonietto”  del cellulare.
         1) Cercare di dimenticarselo a casa il più possibile
         2) Cercare di usarlo il meno possibile
         3) Se lo si deve usare e si è a piedi o in bicicletta trovare un angolino fuori dai piedi
         4) Se si è in macchina sostare in una zona predisposta
         5) Evitare di guidare mandando messaggi o cercando un numero
         6) Usarlo il più possibile come un telefono normale
         7) Non usarlo come uno strumento “social”
         8) Non pensare che il cellulare invecchi, la versione precedente funziona altrettanto bene dell’ultimo modello
         9) Pensare che tanti giocano a palla avvelenata con il vostro cervello guadagnandoci in potere e denaro
       10) Ed infine, prendete il cellulare per quello che è, ossia uno strumento per comunicare con i vostri cari le cose più importanti.
Sappiate rinunciare alla schiavitù imposta da questo strumento dandogli l’importanza che merita, nulla vale di più di un discorso fatto avendo la persona di fronte, e ricordate che a volte può salvarvi la vita. Sono curioso di sapere chi avrà il coraggio di seguire questi consigli e chi avrà la saggezza di mettere a frutto questi dati…