domenica 25 ottobre 2015

La bistecca di Cypher

Ormai è davanti agli occhi di tutti; la realtà, così come siamo abituati a vederla, risulta essere solo un’immagine virtuale frutto dell’iterazione tra il nostro sistema visivo e le frequenze vibratorie emesse dalla materia, colori e forme precise sono dati da questo sistema sensorio collegato al nostro sistema di elaborazione immagini.

Il nostro corpo è immerso in questa ” realtà irreale” e la vive come se fosse unica e veritiera; in realtà molte filosofie avevano percepito sia l’impermanenza sia l’evanescenza di ciò che sembra essere concreto e reale. Termini come “Velo di Maya” ad esempio sembrano essere divenute parte di un linguaggio comune tra gli “appassionati” delle teorie legate al film “Matrix”, senza però tenere conto che già negli Arcani Maggiori dei Tarocchi (ad esempio) esistevano concetti analoghi.

Mi riferisco alla lama della Papessa, che viene rappresentata come una specie di Regina seduta su di un trono affiancato da due colonne (simbolo del Duale) mentre tiene sul ginocchio destro un libro tenuto aperto dal dito indice, ebbene, potrete notare un drappo che viene sostenuto da due “catene” fissate alle colonne, e che cela lo scenario retrostante. Quel tessuto cela il mondo cosiddetto “invisibile” agli occhi dei profani e di chi non sa vedere. Questo Velo, composto intessendo gli opposti (positivo e negativo, Sole e Luna, Luce ed oscurità, Zolfo e Mercurio, Maschile e Femminile) è l’emblema della “Natura naturans”, concetto concepito dalla filosofia cristiana medievale (Scolastica) e successivamente riproposta da Giordano Bruno nel suo libro “De causa, principio et uno” del 1584, ovvero la natura che crea se stessa attraverso un meccanismo quantico progressivo che si sviluppa nel trimundio, anima, spirito e corpo. Stiamo parlando ovviamente del Velo di Maya. Stessa cosa potete riscontrarla nella Lama della Luna, dove il simbolismo richiamante la dualità antitetica attraverso le due colonne viene rimpiazzato dai due cani ululanti alla Luna. Questi cani dalla funzione psicopompica assumono anche la funzione di Guardiani della Soglia del vostro inconscio, manifestato dal Cancro immerso nelle acque scure, il cui colore bianco e nero (l’uno in posizione eretta, l’altro accucciato). La luce della Luna cade come gocce di colori giallo, verde e rosso, che secondo la teoria del colore richiamano la teoria dei colori complementari o opposizione cromatica diametrale e crea una luce piatta e senza ombre, ovvero illusoria, ingannevole e fallace.








                                        
    Purtroppo la massa non si accorge di nulla fino a che non ci sbatte il naso, quindi non solo agisce come San Tommaso, ma peggio! Di fronte ad un’evidenza alternativa (e per di più quella reale) preferisce girarsi dall’altra parte e continuare a vivere un’esistenza basata esclusivamente sulla materialità e prediligendo il concetto di “possedere” anziché “essere”, arricchendo le grandi marche e le multinazionali in un circolo vizioso che ti rende debitore per decenni di oggetti voluttuari assolutamente vani e superflui.
Di fronte a una scelta tra la consapevolezza e l’ignorante e pervicace ostentazione del proprio ego ipertrofico (attenzione, anche la troppa cultura ostentata cade sotto il dominio della materialità) l’uomo comune – massa incosciente, sceglie la seconda, credendo che la vita debba essere vissuta al massimo se non al disopra delle proprie possibilità e creandosi quella gabbia di obblighi che lo rende schiavo per anni, facendogli perdere quella libertà che crede di possedere quando guida la macchina che lo porta verso l’avventura (vedi penosi spot tv) o guardando film su grandi schermi che lo portano verso la “perfezione assoluta dell’immagine” (dimenticandosi che la stanchezza dopo il lavoro lo fa addormentare di fronte alle “perfette immagini” del grande (e costosissimo) schermo… temi già affrontati ma purtroppo sempre troppo attuali benché si inneggi alla consapevolezza.
Famiglie intere e società mutano,  si sfasciano inconsapevolmente per potersi permettere oggetti inutili, utili solo per mantenere consorterie tecnologiche e tecnocratiche che fagocitano il denaro con una fame dall’apparenza atavica e che si mantengono al potere attraverso l’ignoranza primordiale di persone che vedono la novità tecnologica come gli indigeni stupiti di fronte ai “bastoni tonanti” (fucili dei colonizzatori/usurpatori) e fanno code per potersi imprigionare ancora di più in questo pseudo mondo. Bizzarro vero? Come è bizzarro il fatto che la stolta umanità preferisca quella famosa bistecca di Cypher pur sapendo che è solo uno stimolo endocrino in questa Ragnatela Karmica chiamata Velo di Maya o Mondo Materiale… solo perché la realtà è brutta e faticosa da ottenere, solo perché è proprio il Mondo della materia che sembra dare la libertà … una libertà illusoria che cela catene.



 

domenica 11 ottobre 2015

Sesta Lezione di Karmanautica - Strumenti di autocontrollo e autoverifica in Karmanautica

Come nell’Hard Disk principale dei nostri pc esistono degli appositi programmi per “verificare la presenza di errori nell’unità”, così anche le persone necessitano di un piccolo spazio temporale per poter fare un energico “scandisk”, un sano e profondo “esame di coscienza” per verificare quanto il loro “tessuto karmico” (o se vogliamo continuare ad usare vocaboli tecnologici, il mainframe principale) sia stato perturbato dai loro atteggiamenti, comportamenti, che danno luogo a “Massa Karmica” e “Gravità Karmica”.
Tutte le “Iterazioni Karmiche” create durante un periodo temporale creano nel tessuto karmico dei “Nodi” paragonabili ai cluster ed ai file system dei software, ogni giorno che passa senza fare un riordino la confusione tra le iterazioni karmiche aumenta creando grovigli che divengono sempre più difficili da sciogliere, con il risultato che, alla fine, il groviglio necessita di un taglio netto.
Questo taglio produce ulteriori e disordinati “riverberi karmici” che, simili a frange di un tappeto, continuano a produrre effetti negativi.
 L’unico modo per gestire questa situazione è a monte, ovvero trovare frequenti e costanti attimi, durante la giornata, di vera riflessione su di se. Usando tutti gli strumenti a nostra disposizione forniti dalla Karmanautica, dovremo far si che ogni azione venga ponderata per poterne prevedere le conseguenze. Il momento più adatto per agire su di se è la “mezzanotte rituale”, quindi la notte, apparentemente indistinta e simbolo di caos, che all’occhio profano e superficiale altro non sarebbe che l’opposto del Mezzogiorno e che in realtà è il seme da cui avrà origine il giorno, il buio da cui nascerà la Luce. Ed è proprio agendo sul seme dell’azione che germoglieranno “piante vigorose e virgulti diritti”, ovvero azioni consapevoli dati dalla individuale ed interiore disamina predittiva.
Citando Renè Guénon, egli sosteneva nei suoi scritti come il culmine del Sole spirituale abbia luogo a mezzanotte per analogia inversa con quello del Sole fisico, e l’iniziazione ai misteri antichi viene assimilata al Sole di Mezzanotte, si legge nel capitolo intitolato “Il Doppio e la coscienza solare” (Introduzione alla Magia a cura del Gruppo di Ur, Vol I) – “Nella notte, il Sole tramonta per l’uomo esteriore, si accende invece nell’uomo interiore – il primo passa sotto gli influssi della luna” La Scuola del Kremmerz (1)insiste sulla necessità di isolare da svegli il corpo lunare dal corpo fisico, tanto da poter vivere e muoversi nel primo, e senza il secondo. Eraclito scriveva “L’uomo ottiene la luce per se nella notte morendo, e mentre vive raggiunge il morto [ossia “colui che ottiene la luce per se nella notte] dormendo, spenti gli occhi. Destandosi, comprende il dormente”. Questa frase apparentemente sibillina evidenzia proprio il destarsi del dormiente nel sonno, e ponendo una distinzione con il dormire durante il momento di veglia.
Vediamo qui uno schema della polarità tra giorno e notte, tra falsa luce e realtà.
Giorno – Luna
Luce nella realtà esteriore.
Luce visibile. Natura (Velo di Maya)
L’esterno domina l’interno. Direzione centripeta. Percezione Sensoriale
Notte – Sole
Luce nella realtà interiore
Ombra nella realtà esteriore.
Luce invisibile: Io
L’interno domina l’esterno. Direzione centrifuga. Irradiazione

Anche in questo caso salta agli occhi come il momento di veglia venga “esotericamente” paragonato al momento di sonno, sottolineando ancora una volta come la veglia sia sotto il dominio del Velo di Maya.
Un piccolo accenno alla cinematografia: avete notato come nel film Matrix la vita di Neo fosse correlata al sonno di Thomas A. Anderson?
Questi strumenti di controllo, simili ad un “esame di coscienza” venivano utilizzati anche nella civiltà greco – romana, attraverso i Pitagorici, gli Stoici e gli Epicurei, ma anche nell’Ebraismo e nel Cristianesimo avevano un importanza fondamentale. “Era ritenuto il mezzo per rendersi conto quotidianamente della misura in cui si erano adempiuti o meno i propri doveri. Era dunque un mezzo per valutare il proprio progresso sulla «via della perfezione», ovvero sulla via del conseguimento della padronanza di sé, del dominio ottenuto sulle proprie passioni” (Fonte wiki alla voce Esame di coscienza).
Ma per ottenere risultati certi e progressivi é necessario utilizzare un metro di giudizio che SIMILE alle Acque Corrosive, FULMINA, STACCA, TAGLIA e discioglie lo spirito. Un metro di giudizio che, scevro da personalismi egoici e scusanti puerili “Apre i pori” del proprio Io, simile al “Solvente Universale” utilizzato nell’Alchimia, LAVA E SOLVE.
Sempre nel Volume primo di “Introduzione alla Magia” a cura del Gruppo di Ur, in uno scritto di Iagla (pseudonimo utilizzato da Julius Evola [2]) leggiamo “invece di disciogliere il corpo a mezzo del risveglio preliminare dell’anima, costringere l’anima al risveglio a mezzo di agenti speciali, che provocano subitanee reazioni nella compagine più profonda delle forze del corpo”.
Nonostante i metodi siano differenti, gli scopi sono i medesimi come medesimi sono gli effetti.


“Le pareti calcaree fanno sì che non ci sia nè continuità nè trasparenza; le acque corrosive servono all’alchimista per decoaugularne le pareti. Il solvente che è in grado di solvere qualsiasi cosa all’interno del vaso; con le acque corrosive si ammorbidiscono le strutture dell’Athanor”.
Considerazione personale:” Attraverso questi metodi, pur non utilizzando le Acque Veleno, diviene possibile sgrossare tali concrescenze calcaree, anzi addirittura ne previene la formazione rendendo duttile e adattabile le strutture dell’Athanor”. Dove l’Acqua veleno è l’operazione della disamina predittiva sopracitata, e l’Athanor è il nostro interiore. Fine della sesta lezione.

(1)    Giuliano Kremmerz, semplificazione dello ieronimo J.M. KREMMERZ, pseudonimo di Ciro Formisano, fu uno studioso di ermetismo che a cavallo fra XIX e XX secolo ne divulgò le teorie al vasto pubblico degli studiosi di esoterismo e, per incentivarne la pratica sperimentazione, fondò la Schola Philosophica Hermetica Classica Italica - Fratellanza Terapeutico-Magica di MIRIAM (o MYRIAM), costituita su modello delle antiche fratellanze isiache egiziane e degli antichi culti misterici

(2)    Giulio Cesare Andrea Evola, meglio conosciuto come Julius Evola (Roma, 19 maggio 1898  Roma, 11 giugno 1974), è stato un filosofo, pittore, poeta, scrittore ed esoterista italiano. Fu personalità poliedrica nel panorama culturale italiano del Novecento, in ragione dei suoi molteplici interessi: arte, filosofia, storia, politica, esoterismo, religione, costume, studi sulla razza.

martedì 6 ottobre 2015

Maestri ed allievi - due modi di vedere il mondo

Ormai si sa che la Karmanautica, come teoria e disciplina, deriva dalla sintetizzazione di almeno tre decadi di studi riguardanti diverse discipline sapienziali antiche e moderne, orientali tra cui il Taoismo, lo Zen, la Strategia Antica Marziale degli Shinobi ed occidentali come l’Ermetismo, la Qabalah,. E’ proprio dalla Filosofia Orientale, dallo Zen applicato al Kenjutsu nello specifico, che, a tratti, mi ispiro per scrivere queste righe.
Nel Fudôchi Shinmyoroku (il libro della Saggezza Immutabile) Takuan Soho (1) scrisse di come fosse pericoloso quello stadio intermedio, nell’apprendimento dell’allievo, in cui è la mente a guidare la spada e non il “senza-mente”. In questa fase, è proprio l’ego dell’allievo che prendo in esame, per provare quanto sia pericoloso marciare accompagnati da quell’estrema sicurezza che conduce verso la sconfitta. In questo stadio la sicurezza ingannatrice della conoscenza del proprio bagaglio e l’affidamento che si pone in esso è estremamente pericoloso e fuorviante.
Questo mi ricorda la pervicacia presupponente di quei cosiddetti studiosi di quella purea maleodorante che ha sostituito l’esoterismo classico.
Chiediamoci poi della qualità del loro bagaglio,  a quale back ground culturale attingono questi cosiddetti “ricercatori” ? (se si può parlare di ricercatori visto che propugnano una loro verità assoluta).


Sono evidenti due fattori comportamentali assolutamente negativi, la presunzione di conoscere e la mancanza di basi concrete, uniche fonti di una discussione creativa e solida. Di cosa stiamo parlando quindi? Di una ulteriore gabbia autoimposta dall’ego che vuole creare distinzione tra “chi sa” e chi è inconsapevole… questi “illuminati” dalla consapevolezza, si credono liberi ed iniziano invece la giornata aspettando sempre il peggio, dal cataclisma alla guerra batteriologica, con la paura incombente di ciò che mangia e il terrore di ciò che, non visto, si insinua nella sua paranoica vita.
Poi, dimentichi di tutte le teorie catastrofiche e catastrofistiche fanno piani a lunga scadenza, comprano casa, fanno mutui, rate per beni effimeri gravati dall’obsolescenza programmata, non consci che allo scadere delle rate tali beni sono da gettare nei rifiuti. Quale libertà quindi?
Non c’è cosa peggiore che rimanere ancorati nella teoria senza poter passare nella pratica.. quella pratica che fa vivere in modo esperienziale e che serve poi per poter creare una solida base alla propria ricerca, è quella disamina che occorre per poter separare il vero dal falso, dall’illusione alla certezza dalla creduloneria alla concretezza.
Salto concettuale…
L’allievo quindi, nella propria sicumera, avanza verso l’avversario convinto delle proprie capacità tecniche, lo affronta con la forza illusoria del proprio ego, non sapendo che è solo la sua mente lenta e piena di concetti tecnici che si spinge contro il nemico. E mentre vede arrivare un attacco è proprio la sua mente non libera ed inesperta che inizia ad elaborare una difesa, ma è troppo lenta e ipertroficamente ingolfata per essere immediata e quindi efficace, ed inizia il massacro…


E, facendo un parallelismo, è lo stesso massacro che avviene tra chi studia seriamente con perseveranza e chi si “informicchia” tramite web e fagocita ingenuamente tutta una mole spropositata di dati inesatti se non completamente fasulli… è la stessa differenza tra chi si nutre consapevolmente e chi mangia al fast food.
La pericolosità di questa infinita “Catena di Sant’Antonio”, fatta di disinformazione e di storpiature della realtà, ha ormai creato un “Meme”, un Egregore, forte di centinaia di migliaia di persone che credono e cedono fanaticamente regalando la loro energia in forma totalmente incondizionata e cieca.
Ormai mi è difficile parlare spesso (se non sempre) delle medesime cose, so che i risultati di ciò che semino non è nemmeno paragonabile all’esiguità di ciò che raccoglierò, come so che saranno più le antipatie che le simpatie che andrò a suscitare in chi mi legge (e che ovviamente si sente bersaglio delle mie critiche), ma non mi è facile demordere per portare avanti un po’ di chiarezza dove c’è l’oscurità come so che a volte la medicina più è amara e più è efficace. Questo mi ricorda le “Acque corrosive” usate in Alchimia come “Solvente”, chiamate “Acque che aprono i pori, “Acque che bruciano”, ma questo sarà un tema per un prossimo articolo… Così come per l’allievo di Arti Marziali Tradizionali Giapponesi, è necessario raggiungere prima lo stato di Mushin (senza mente) il che significa metabolizzare e radicare le tecniche fino a farle divenire una risposta automatica ad un attacco o ad una difesa, così il ricercatore, per poter far emergere il frutto genuino dei proprii studi, deve avere letto e riletto tutti i testi della propria ricerca fino a “non pensarli” con la mente ordinaria, ma attraverso quella elaborazione inconscia che li rende “trascesi a loro stessi”. Nella penultima tavola del Mutus Liber, un antico libro di Alchimia costituito unicamente da disegni, in fondo, leggiamo: "Ora Lege Lege Lege Relege labora et invenies". Cioè: "Prega, leggi, leggi, leggi, rileggi, lavora e troverai", unico modo per far fermentare in se tutte le informazioni raccolte in meditazione ed attraverso una seria lettura. Solo così sarà possibile raccogliere frutti sani e genuini, il resto è informazione OGM.



(1) Nato in una famiglia di agricoltori, in una zona di montagna, nei pressi della cittadina di Izushi, nell'antica provincia di Tajima (l'attuale Prefettura di Hyōgo), entrò nell'ordine dei monaci zen all'età di 12 anni nel 1581 aderendo alla scuola Jodo. Nel 1583, a soli quattordici anni, iniziò a studiare il buddhismo rinzai grazie agli insegnamenti del suo sensei Shun-oku Soen.
Nel 1608 divenne abate del tempio Daitokuji a Kyoto. Nel 1629 fu bandito da Kyoto per tre anni a causa di dissapori col bakufu (governo shogunale), quando si oppose a quest'ultimo nella sua decisione nel revocare all'Imperatore il potere di nomina degli alti ranghi civili ed ecclesiastici. Ritornato dall'esilio nel 1638 divenne amico del nuovo shogun Iemitsu Tokugawa del quale guadagnò stima e protezione, e grazie all'appoggio del quale fondò a Edo il tempio Tōkaiji (1638). L'opera più importante di Takuan, il Fudōchi shinmyōroku, è dedicata all'arte della spada, intesa come arte marziale e cammino spirituale. Secondo la leggenda, fu maestro del più celebre samurai dell'epoca: Musashi Miyamoto. Fu anche calligrafo, pittore e maestro del tè. Sembra che fu lui l'inventore di un particolare tipo di salamoia.