In questo articolo inizierò a parlare delle varie “Matrix”
che vincolano la nostra vita, pilotandola karmicamente, riducendoci come tanti Thomas A. Anderson inconsapevoli
dei meccanismi che ci impediscono di vedere la realtà delle cose.
Ci tengo a precisare che, dopo una ricerca sulla
rete, nessuno ha parlato della Matrix al plurale, ma solo al singolare, come se
ce ne fosse solamente una, errore ingenuo da chi non ha compreso l’operatività
di questo sistema. In realtà le Matrix sono integrate e concatenate a loro
stesse come fossero gli strati di una cipolla, interconnessi karmicamente come
i quattro Mondi della Qabalah, la cui espressione della Matrix primaria ed
originale è la più affine in termini di affidabilità.
Per parlare della Matrix Sociale sarebbe necessario rivedere
la maggior parte di articoli che ho scritto
e che parlano delle aberrazioni comportamentali legate al vivere gomito
a gomito con tutti gli individui che nel complesso formano la societas, il cui
vivere è espressione arrogante di quell’ego di cui ultimamente si fa un gran
parlare.
La Matrix Sociale è essa stessa formata a strati,
che vengono definiti “Classi Sociali” e che secondo Wikipedia viene spiegata
come una “strutturazione gerarchica di uno strato della popolazione in un raggruppamento abbastanza
omogeneo, sia da un punto di vista economico (lavoro, casa, vestiario), sia sul
versante culturale (livello di istruzione, titolo di studi, cultura generale)”.
Il
vero problema è che l’omogeneità dichiarata nella spiegazione soprascritta non
possiede un contraltare nella indole egoica dell’individuo, che, preso dalla
necessità interiore di dimostrare, anche barando, sulla propria identità di
classe, muta il proprio karma per adeguarsi a ciò che vorrebbe essere,
infilandosi in un “canale” di cause ed effetti che raramente lo conduce a
benessere e tranquillità.
E
si vede l’uomo di bassa estrazione sociale faticare per poter arrivare ad
acquistare oggetti di lusso, per poter dimostrare uno “status” che non
possiede.
La
pulsione ad acquistare o possedere questi beni materiali deriva da alcuni
aspetti dell'inconscio che spingono gli individui con personalità meno sicure a
utilizzarli per affermarsi, distinguersi, omologarsi, farsi accettare dallo
strato sociale a cui appartengono o nel quale desiderano inserirsi, questa è l’espressione
del dibattersi per emergere, non determinando quello che karmicamente comporta.
Sempre da Wiki suggerisco di riflettere su queste righe
“Il SEGUIRE una moda (costosa) o l'OSTENTAZIONE di oggetti e stili di vita lussuosi sono comportamenti che -
tutto sommato - sono inclusi e in larga parte accettati dal vivere in società,
sia quando è possibile e consentita una certa mobilità
tra diversi strati sociali, sia quando la divisione tra i gruppi sociali è più rigida.
In singoli individui o in gruppi
omologati, la ricerca della propria affermazione sociale attraverso la messa in
evidenza di oggetti e consumi di lusso può raggiungere livelli parossistici e
compulsivi tali da innestare un circolo vizioso che tende solamente a
giustificare se stessa.
Si possono ravvisare - in questi casi -
degli aspetti psicopatologici che sottintendono una rinuncia all'affermazione
del proprio IO attraverso la crescita delle qualità esistenziali, morali e
conoscitive a vantaggio della propria imposizione forzata agli altri attraverso la proiezione di
una immagine della propria ricchezza o della capacità reddituale.
Il fenomeno, poi, delle mode e il
seguire pedissequamente quanto imposto da altri o dal gruppo, sottintende,
specialmente in individui con personalità più debole, la rinuncia a ricercare
un proprio modo personale e originale di comportamento e di proiezione del
proprio essere”
Prendendo in esame le parole in maiuscolo del
precedente scritto possiamo leggere l’OSTENTAZIONE come affermazione di quello
che si vorrebbe essere, il SEGUIRE (ad ogni costo), uno status a
cui non si appartiene, OMOLOGAZIONE come desiderio di confondersi ed
appartenere ad una classe sociale che si ritiene migliore della propria, in parole
povere una dichiarazione di sconfitta di ciò che si è a scapito di ciò che si
vorrebbe essere, l’eterna lotta tra possedere ed essere.
Ecco come siamo intrappolati nella Matrix Sociale, ed ecco
come questa produca fenomeni comportamentali come il consumismo, fenomeno
definito economico e sociale piaga del nostro secolo che favorisce le
multinazionali, costringendo l’uomo medio ad acquistare senza una reale
necessità qualsiasi bene di consumo massificando ed esasperando l’acquisto
attraverso tecniche pubblicitarie al limite della manipolazione mentale, al
fine di far apparire reali, bisogni apparenti al solo scopo di incrementare la
produzione. Come una droga, ogni acquisto viene tradotto in soddisfazione
personale, dove è l’acquisto stesso ad essere la fase più importante anziché il
prodotto acquistato, ricordate quando da bambini si desiderava un giocattolo
con tutte le proprie forze ed una volta acquistato veniva poi, successivamente
abbandonato?
Matrix Sociale che fagocita tutto ciò che incontra e che
rende sottoforma di spazzatura in un entropico pranzo gargantuesco, tramoggia
capitalistica che ingoia denaro e sputa veleni e scorie che rende il nostro
pianeta simile ad una discarica, schiavi di essa, gli uomini cercano la loro
meschina soddisfazione e come fuochisti di una enorme locomotiva alimentano la
caldaia della nostra autodistruzione.
Essere Karmanauti significa anche saper dare il giusto
valore a ciò che è superfluo e a ciò che è necessario, per non creare vincoli
karmici e creare effetti indesiderati, per non essere come criceti che girano
in tondo per tutta la vita per capire infine che la si è sprecata seguendo un miraggio.
Illusi da generazioni di “dittatori” che ci hanno inculcato
il falso mito dell’opulenza a tutti i costi è ora di svegliarsi ad una vita
migliore fatta di discernimento e di consapevolezza.
Wake up people!
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