Le persone
sono talmente abituate a ragionare attraverso il pensiero “monoegoico” che non
si accorgono che il loro è in realtà un karma di massa. Imprigionati in un
ragnatela composta da casualità in cui sguazzano inconsapevoli, o consapevoli,
ma troppo invischiati nella materia per reagire.
Il senso del possesso è ben radicato per far sì che possano emergere emozioni e sentimenti più elevati, e quando questi, “tirati” da mani benevole verso l’alto, cercano di spiccare il volo, ripiombano con maggior gravità verso il basso, sembra che sia presente, oltre la normale forza di gravità, una gravità spirituale, che ci attira verso il suolo.
Il senso del possesso è ben radicato per far sì che possano emergere emozioni e sentimenti più elevati, e quando questi, “tirati” da mani benevole verso l’alto, cercano di spiccare il volo, ripiombano con maggior gravità verso il basso, sembra che sia presente, oltre la normale forza di gravità, una gravità spirituale, che ci attira verso il suolo.
Karma di massa inteso come karma collettivo: consideriamo il nostro luogo geografico di nascita, la nostra cultura comune, il nostro retaggio condiviso, tutti fattori che creano una sorta di eggregore che ci imprigiona a sé in un rapporto simbiotico (a tratti non empatico), in cui la sopravvivenza sembra garantirsi per entrambi solo a patto di una convivenza forzata e parassitaria. Questo parallelismo concettuale mi ricorda come la politica stessa, con le sue ideologie/ancoraggi emozionali, con le sue caramelle per i bambini o agua de fuego per gli Indiani d’america, agisce nei nostri confronti.
150.000 (Centocinquantamila#) politici di professione, di cui 945 tra deputati e senatori creano il karma di 62.428.160 di italiani, mentre questi 62.428.160 subiscono le decisioni di questo sparuto numero (sparuto in termini di proporzione numerica) di imbonitori sociali.
Ecco come il termine demos cratos
(letteralmente potere del popolo) viene travolto e calpestato: non possiamo non
pensare a questo, come origine della situazione karmica degli italiani.
Come potrete
constatare voi stessi (se non fate parte dei dormienti/ipnotizzati e schiavi
dei cellulari ultimo modello, viaggi low cost, aperitivi a fine giornata tipo
pubblicità televisiva) vi accorgerete di come i pochi governano i molti, con
tecniche di persuasione poco al di sopra del croccantino per il cane quando
compie bene un esercizio... Autoesclusi da ragionamenti inerenti ai concetti di
causa/effetto la gran massa degli italiani dorme sonni agitati da incubi
autoinflitti, in cui in quasi nessuno riesce a svegliarsi. I più subiscono
inerti (attenzione: inerti non significa INERMI!) le regole caotiche e
inventate da burocrati parassiti che non hanno nemmeno idea di cosa significhi
vivere nel mondo reale, immersi in una “Matrix amministrativa” pedissequa e
contraddittoria, schiavi essi stessi dei loro meccanismi pieni di falle e
malfunzionamenti, una aberrante ricostruzione di una “Matrix pluricosmica”
armoniosa, in un disarmonico “schema a cascata”, con scelte economiche imposte
da altri governi che diventano “gogna sociale”.
Macroeconomie basate su variabili macroeconomiche che tendono a uno pseudoequilibrio di sistema, che si avvalgono di riferimenti quali le aspettative degli operatori, la politica monetaria della banca centrale, il prodotto interno lordo, la bilancia dei pagamenti... termini asettici come un tavolo per autopsie, che pure nascondono la vita di ognuno dei lavoratori, il sudore, la noia di compiere tutti i giorni le stesse operazioni, dolori nascosti interiori... Calcoli astrusi contro emozioni soffocate, più che macroeconomia la definirei Necroeconomia.
Macroeconomie basate su variabili macroeconomiche che tendono a uno pseudoequilibrio di sistema, che si avvalgono di riferimenti quali le aspettative degli operatori, la politica monetaria della banca centrale, il prodotto interno lordo, la bilancia dei pagamenti... termini asettici come un tavolo per autopsie, che pure nascondono la vita di ognuno dei lavoratori, il sudore, la noia di compiere tutti i giorni le stesse operazioni, dolori nascosti interiori... Calcoli astrusi contro emozioni soffocate, più che macroeconomia la definirei Necroeconomia.
Ma come risolvere individualmente una situazione dalle peculiarità globali così disastrose?
Considerando ad esempio che qualsiasi insieme si può scomporre fino ad arrivare all’individuo (sociale in questo caso) e che ogni individuo possiede un potere decisionale, una volontà che, se ben rivolta, può diventare una sorta di arma personale da rivolgersi contro l’ignavia e l’accidia, la vera arma di libertà personale è il non lasciarsi condizionarsi da tutti quei “memi” che la società propina, il cui scopo è farci spendere soldi per il non necessario, il sovrabbondante, l’eccessivo! Le multinazionali ci propinano l’ultimo modello di automobile/cellulare/televisione/offerta/vantaggi/&C?
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