domenica 28 giugno 2015

Tutti i pericoli dell'Uno


Tutti i pericoli dell’uno

Ci sono certe bizzarre circostanze in questa strana e caotica faccenda che chiamiamo vita, che un uomo prende l'intero universo per un'enorme burla in atto, sebbene non riesca a vederne troppo chiaramente l'arguzia, e sospetti anzichenò che la burla non sia alle spalle di altri che le sue. Egli ingolla tutti gli avvenimenti, [...] non importa quanto indigeribili, come uno struzzo dallo stomaco robusto inghiotte pallottole e pietre focaie. E quanto alle piccole difficoltà e afflizioni, le prospettive d'improvvisa rovina, di pericolo della vita o del corpo, tutto questo, e perfino la morte, gli sembrano ingegnosi e amichevoli colpi, allegre spunzonature nei fianchi, somministrati dall'invisibile e inspiegabile vecchio mattacchione.

Herman Melville

Nel mondo, il numero di persone sta toccando i 7.2 miliardi, chissà perché, nel mondo, tutti credono di essere unici. Tutti impegnati a crearsi un microcosmo dove poter avere un’unica ragione (la propria), dove deve esistere un’unica verità (la propria), dove tutto è unicamente giusto (perché unicamente pensato da se stessi).
Non importa in quanti siamo nel mondo, non importano le idee degli altri, tutto è uno, la propria indiscutibile logica. Convinzione autoprodotta per creare una stabilità interiore, un centro di equilibrio permanente, che non importa se costituito da un baricentro perfetto, basta che funzioni… Non importa se composto da un giroscopio perfetto o se costituito da materiale eterogeneo  legato con spago e nastro isolante… Basi teoriche condivisibili o credenze personali? Questo è il dilemma.
Accademici che pensano di avere trovato Dio (il Dio unico) nelle loro deduzioni e nei loro assunti ed escludono aprioristicamente ogni mediazione o sincretismo che possa avvicinarsi ai loro limitati e incompleti proclami unici. Tutto questo è uno, pensiero monolitico, indiscutibile e superabile solo da un’altra teoria o assunto che provi o neghi le affermazioni trascinate da questi “Giovanna d’Arco” della scienza. Questo è un ragionamento fanatico e talmente chiuso che la scienza stessa si ribella al pensiero di essere UNICA verità e si divide perciò in scienza esatta, scienza naturale e scienza umana, e come tutte le cose che nascono dall’uno e si moltiplicano si litigano tra loro.
Tanti “ego” che si spingono furiosamente per emergere e respirare senza capire che nella loro forsennata voglia di affiorare scendono sempre più in basso, come fossero nelle sabbie mobili.
Un altro esempio di insensatezza consiste nel pensare che possa esistere un UNICO Dio, e questo potrebbe essere un concetto risibile se non ci fossero state centinaia di morti grazie al Cristianesimo per le persecuzioni verso gli eretici ed i pagani (nonostante il Prof. Agostino Borromeo, nel suo ponderoso volume di ben 788 pagine dal titolo “L’Inquisizione – Atti del Simposio Internazionale edito nella collana “Studi e  Testi” dalla Biblioteca Apostolica Vaticana nel 2003” riducesse i morti per rogo a meno di cento – il che mi induce a pensare che in 500 anni di torture 100 morti, anzi 99 per la precisione, sono un po’ pochini…).
Senza contare le follie del fondamentalismo islamico che nei nostri giorni sta occupando tutte le cronache dei media, dove barbarie, morte e distruzione di siti archeologici ritenuti patrimonio dell’umanità occupano le prime pagine. In quel caso la follia dell’UNICA verità colpisce ancora di più con la sua mano lorda di sangue.
Possibile che nessuno tra tutti gli IMPOSITORI di queste ottuse convinzioni assolutistiche, capisca che l’UNO è nulla senza uno zero che lo contenga? E che UNO è solo un momento di transizione e di passaggio con il plurale divenire? Lo so questo sembra essere un discorso riconducibile alla Filosofia del Pensiero plurale, ma è soprattutto quel trait d’union che unisce appunto questa innovativa filosofia alle scienze (termine che deriva dal latino scientia che significa CONOSCENZA) più occulte e mistiche (vedi ad esempio la Cabalah ebraica o il Taoismo). Se questi faziosi e invasati dell’UNITA’ (presunta tale) conoscessero le filosofie e le mistiche legate al Dio Unico capirebbero che di “singolare” non c’è proprio nulla se non la percezione di UNICA IMMANENZA che solo l’uomo, nella sua cecità e limitatezza, può concepire.
Misticamente concettualizzando, lo Zero (concettualmente il grembo che accoglie, il terreno che accoglie il seme, il tratto orizzontale della croce, il feminino lunare) viene fecondato dall’uno (in quanto Phallus - Omphalos, il seme che muore nella terra, risorgendo, il braccio verticale della croce, il Vir Solare) dando origine alla creazione intesa in tutta la sua pluralità (e non molteplicità, concettualmente paragonerei la pluralità ad un insieme eterogeneo e la molteplicità ad una serie di numeri in fila).
Ricordiamo ancora una volta come nel Tao te Ching si legge “Il Tao generò l'Uno, l'Uno generò il Due, il Due generò il Tre, il Tre generò le diecimila creature. Le creature voltano le spalle allo yin e volgono il volto allo yang, il ch'i infuso le rende armoniose.” (ovvero le creature volgono le spalle al mondo dell’idea per entrare di fatto nel mondo della materia) concetto di evidente parallelismo con le più moderne teorie della termodinamica dei fluidi (vedi “Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco del 1824”. Di Nicholas Carnot).
Ed ancora dal Sefer Yetzirah (Il Libro della Creazione – uno dei libri più importanti dell’esoterismo ebraico)“E creò l’Universo con tre forme: la scrittura, il Numero e la Parola”. Questo fa capire che anche nelle religioni e filosofie apparentemente monoteistiche possa nascere un Albero dai molti rami.
Un consiglio ai lettori, lasciate ogni parametro personale, ogni preconcetto aprioristicamente deviante, ogni visione “monoculare”, solo così potrete vedere il mondo con entrambi gli occhi, di cui la natura ne ha fornito un paio…
E con questi occhi guardatevi quello che L’UNICA E VERA VERITA’ (quella che anche voi in modo più moderato e minore cercate di imporre) ha fatto, ed è in grado di fare.


sabato 13 giugno 2015

Simpatia e informazione

« … quale colore avrà la ragnatela che il fato sta ora intrecciando sul telaio del tempo? Sarà bianca o rossa? Non lo sappiamo. Una pallida, tremante luce illumina le parti già ordite. Il resto è avvolto nell'oscurità, nella nebbia. »
(James Frazer, Il ramo d'oro)




Dopo una notte agitata il povero Pierino si sveglia, annaspa verso il bagno ed una volta esplicate le funzioni biologiche primarie ciondola, ancora scosso dai sogni (simpatia) si avvia verso una mesta colazione.
Prepara il tavolo, come d’abitudine e accende la tv, e tra un braccio mozzato, una testa mozzata, la consapevolezza che con una legge retroattiva potrebbe essere costretto a lavorare fino a trecentosessant’anni (e con la medesima consapevolezza che ogni suo gesto di fatica regalerà un sorriso a qualche politico corrotto), un aereo caduto, migliaia di morti per cause varie, si destreggia con il telecomando alla disperata ricerca dei… cartoni animati.


Un semplice ragionamento… come mai il nostro Pierino (che fa una vita veramente triste) è sempre oppresso da nubi oscure? Proviamo a scoprirlo insieme attraverso qualche informazione e successiva deduzione.
La simpatia, cos’è? Il termine simpatia deriva dal greco συμπάθεια (sympatheia), parola composta da συν + πάσχω = συμπάσχω, letteralmente "patire insieme", "provare emozioni con...". L'essenza della simpatia infatti consiste nel provare emozioni simili ad un'altra persona, emozioni come la gioia, la sofferenza, la libido. (la simpatia, come le emozioni in genere sono “produttori di Eventi Karmici sia positivi che negativi)
La simpatia nasce quando i sentimenti o le emozioni di una persona provocano simili sentimenti anche in un'altra, creando uno stato di "sentimento condiviso". Il termine simpatia è usato per la condivisione di sofferenza o infelicità, mentre nell'uso comune esso può anche riferirsi ad emozioni positive. Come potete notare Pierino ha creato una sorta di “entanglement karmico” tra le fosche informazioni divulgate dai media e la sua coscienza, che elaborando “sottocoperta” arriva fino all’inconscio. Da li al continuo rimuginio che porta ad un perenne stato di insoddisfazione… una sorta di “psicobolia” (La Psicobolia – dal greco Psichè = psiche e Ballo = getto, gettare - , è una teoria per la quale un'individuo A (può trattarsi di egregori o memi) coscientemente influenza la mente di un'altro individuo B, nel nostro caso il povero Pierino. Questo concetto fa parte di quella fenomenologia parapsicologica che attraverso questa definizione cerca di spiegare i Malocchi e le fatture di Magica derivazione).
Sembra astruseria… ma il nostro Pierino è vittima di un affascinamento causato dal bombardamento di notizie di cronaca che gli causano sfiducia nel futuro, malumore, tristezza, malinconia e inquietudine.




James Frazer (che ha scritto “The Golden Bough” A Study in Magic and Religion – Il ramo d’oro. Studio sulla magia e la religione  - Il ramo d'oro, introduzione di Alfonso Maria Di Nola, Roma: Newton Compton (collana "Mammut" n .6) , 1992 ISBN 88-8289-021-X ISBN 978-88-541-1462-3) sviluppa una traccia per  spiegare le Teorie Magiche, in base alla quale il simile genera il simile. Già nel ‘500 Paracelso (Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim) affermava nella sua opera OPUS PARAGRANUM

(Celebre opera di Paracelso che tratta i quattro fondamenti della medicina: filosofia, astrologia, alchimia, virtù umana) chenessuna malattia può guarire per contrapposizione, ma solo grazie al suo simile”  Questo concetto, ripreso da Samuel Hahnemann per dare corpo alle sue Teorie sull’Omeopatia è lo stesso su cui si fonda la "magia omeopatica"; mentre la "magia contagiosa" è basata sulla legge di contatto che prevede il proseguimento degli effetti, anche a distanza, causati da un precedente contatto reciproco come avviene ad esempio quando si rintraccia  una persona scomparsa tramite un oggetto appartenutogli. Entrambe le correnti magiche, secondo Frazer, appartengono alla grande categoria che egli per primo, assieme a Marcel Mauss, definisce "magia simpatica" poiché presuppongono una interazione a distanza. Vedete quindi come gli stessi concetti, Entanglement Karmico, Psicobolia, Magia Simpatica, e addirittura Omeopatia, derivino da una medesima Teoria.



Pierino è quindi una vittima di un “ambiente karmico” sfavorevole che crea degli egregori karmici che danneggiano la sua vita interiore e fisica, una soluzione? Caro Pierino, attorniati di cose positive, musica, cartoni animati, e tutto ciò che ti induca al sorriso, dedica all’informazione quel tanto che basta per rimanere aggiornato ma fallo con spirito “super partes” e non farti mai più soggiogare la mente da chi ne trae vantaggio. Questo è il primo passo per renderti un po’ più indipendente da Matrix ed i suoi tirapiedi.
Riappropriati della tua vita Pierino e Buona Fortuna!

giovedì 11 giugno 2015

Quarta Lezione di Karmanautica - Siamo ciò che facciamo - Rapporti tra il karma ed il vostro corpo

Noi tutti siamo dei produttori di karma, dalla nascita dell’uno dallo zero, il meccanismo karmico multiversale ha iniziato il suo corso, il prima e il dopo della sua creazione fa si che il fattore tempo abbia agito contemporaneamente e retroattivamente. Possiamo subito notare di come simultaneamente coesistano più karma che hanno origine nel passato, un esempio concreto è la concomitanza della nostra esistenza (karma presente) che ha avuto origine al momento del concepimento (karma passato). Il Velo di Maya, (il Velo dell’Illusione) è proprio il prodotto dell’intreccio di più karma prodotti nel passato e che hanno creato il presente e che stanno creando proprio ora  il futuro in una “ragnatela karmica” i cui fili sono talmente lontani e sconosciuti da sembrare inesistenti, invece, al contrario esistono ed agiscono a insaputa di chi ancora dorme nell’inconsapevolezza. Ma cos’è il karma? La parola sanscrita karma deriva dalla radice “kr”, che significa “agire”, “fare”, da cui deriva il latino e l'italiano “creare”. Karma significa quindi agire, fare,   (Grazie wiki)

Ma il Karma creando lascia una traccia residua, e come una lumaca muovendosi lascia una secrezione che ne rivela il passaggio, ogni azione nasce da una intenzione, e pur essendo  momentanea, lascia sempre nella coscienza una traccia karmica chiamata “impronta”, “impregnazione karmica” o “residuo”, equivalente ad un seme che contiene in se l'informazione per svilupparsi in pianta adulta. Vediamo quindi come ogni azione celi in se meriti o colpe, e sono proprio queste impronte o residui karmici che andrebbero a creare quella “pesantezza karmico/animica” che renderebbe la nostra anima “pesante” al punto da rimanere ancorata (vedi il concetto di “ancoraggi karmici”) alla materialità e rendendole impossibile l’uscita dal Samsara (ciclo delle morti e delle rinascite, concetto legato alla reincarnazione come espiazione delle colpe accumulatesi durante “le vite” passate). Ricordate il tragitto dell’acqua nel suo ciclico divenire? Così come l’acqua si riduce per effetto del sole in vapore acqueo e ritorna acqua sottoforma di pioggia, così la vostra anima, a causa del suo “attaccamento” alla materialità, una volta lasciato il corpo fisico, ricerca la raffinazione attraverso un nuovo salto quantico/karmico. Ne consegue la necessità di conoscere i propri vizi comportamentali per non esserne schiavi e raccogliere la forza interiore per trasmutarli in pregi e attraverso la Karmanautica, saper gestire l’emotività per non lasciare tracce karmiche al proprio passaggio…
Anche la Medicina Psicosomatica può confermare quanto la presenza degli Eventi Karmici Negativi (EKN), così come la personalità, influiscano sull’aspetto e sulla postura; un esempio? I dolori fisici come segnali del corpo. Vediamo alcune “zone target”.
La Cervicale: chi soffre ripetutamente di questo particolare dolore tende ad essere dominato da un'attività riflessiva esagerata e da una grande ostinazione. Segnali, questi, che rivelano una scarsa cedevolezza nei confronti delle proprie emozioni, del desiderio di lasciarsi andare, di abbandonarsi. Questi tipi di sofferenza si legano frequentemente a un eccessivo dominio del "mondo" della testa (razionale) sugli istinti.
Il polso: più di altre articolazioni, è coinvolto nei rapporti interpersonali (dare la mano) e denota l'equilibrio tra rigidità e flessibilità.
La Tachicardia. E' un'improvvisa accelerazione del ritmo cardiaco: emozioni che in qualche modo cercano di emergere di esprimersi, in pratica risalire a galla.
La Gastrite (infiammazione della mucosa dello stomaco): collegata alla collera perché non ci sentiamo rispettati o apprezzati per quanto valiamo. Il nervosismo e i disagi emotivi sono spesso responsabili. Il famoso "bruciore allo stomaco" parla della presenza di un fuoco che brucia all'interno, ma che non si esprime mai sotto forma di rabbia e ribellione (rabbia inespressa).
Per avere una maggior numero di informazioni in merito cito la fonte da cui ho tratto solo poche patologie di origine psicosomatica (da psiche – mente e soma – corpo, branca della medicina ufficiale – chiaramente presa pochissimo in considerazione in quanto cerca di guarire il corpo partendo dalle cause emotive, quindi trattando il paziente come persona e non come patologia).
Secondo la Medicina Psicosomatica infatti “la malattia nasce dal rapporto dell'individuo col suo ambiente,(1) per cui vengono presi in considerazione tanto l'aspetto psicologico che gli aspetti ambientali. La medicina psicosomatica afferma, dunque, che l'emozione è spesso determinante nell'eziologia della malattia (2). Tuttavia, è bene ricordare che una particolare situazione ha un preciso significato in ciascun individuo in funzione del suo vissuto, della sua storia e del suo sviluppo psicologico (3) (rapporto cronologico tra evoluzione della patologia e la vita affettiva). Se l'espressione motoria (verbale dell'aggressività o dell'angoscia) è ostacolata (bloccata), le scariche del sistema nervoso centrale verranno orientate verso il sistema vegetativo provocando disturbi patologici nella funzionalità degli organi (caratteristica presente nei depressi)”(4).

Potrei affermare, con una vena di umorismo che la Medicina Psicosomatica potrebbe considerarsi una Medicina Karmica in quanto, prendendo in esame i punti numerati: 
(    1)    L’ambiente è un luogo predestinato karmicamente e fonte esso stesso di nodi karmici, eventi karmici ed aggregati karmici causati nel medesimo contesto.
(     2)    L’emozione, vista come eziologia della malattia, è l’effetto di una causa (ricordate il karma come rapporto tra causa ed effetto?), quindi il karma è l’origine delle vostre emozioni.
(     3)    “individuo in funzione del suo vissuto, della sua storia e del suo sviluppo psicologico”, questa frase cela al  proprio interno concetti legati al karma quali “vissuto”, “storia” e “sviluppo” (sviluppo visto proprio come prodotto di entrambi i fattori).
(     4)    In questa fase descritta possiamo notare come gli eventi karmici agiscano sul corpo attraverso la mente.Per entrare nel dettaglio di un Evento Karmico Negativo (EKN) devo necessariamente citare dalla Medicina Psicosomatica con l’esempio dell’evento stressorio cercando di essere il più stringato possibile.
Dato un evento che definisco “stressor” il nostro sistema endocrino manda le risposte necessarie al nostro corpo per fronteggiare l’evento.
Per entrare nel dettaglio di un Evento Karmico Negativo (EKN) devo necessariamente citare dalla Medicina Psicosomatica con l’esempio dell’evento stressorio cercando di essere il più stringato possibile.
Dato un evento che definisco “stressor” il nostro sistema endocrino manda le risposte necessarie al nostro corpo per fronteggiare l’evento.
1)      Siamo tranquilli, è una bella giornata di sole (Stato trofotropico) Valori biologici standard
2    2)      Apriamo la buchetta delle lettere e scorgiamo una cartolina che sembra essere di equitalia (Stato ergotropico), i nostri valori biologici hanno un picco con l’aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, aumento della pressione arteriosa, aumento della secrezione delle ghiandole sudoripare, aumento della dilatazione pupillare (effetto binoculare), aumento delle secrezioni gastriche e desincronizzazione dell’attività elettrica dell’encefalo.
      Il perdurare dello stato ergotropico crea stati ossessivo compulsivi, paranoie, manie, aberrazioni mentali, manie di persecuzione, alterazioni tra il rapporto del mondo esterno e di come lo si percepisce, sta proprio allo Psicologo abilitato alla Medicina Psicosomatica dirimere tutti i Nodi Karmici (NK) che la mente, sollecitata dall’Habitat sociale, ha creato.
      

      In questa quarta lezione ho voluto evidenziare come il vostro karma influenzi il vostro corpo e la vostra mente (e per chi ci crede – ma vi consiglio di crederci – alla vostra anima).
Ma come agisce il Karmanauta nei confronti di quelle “cause scatenanti” (EKN) che perturberebbero il vostro “stato trofotropico”?


Come un Ninja, attraverso il concetto del Banpen Fugyô (non lasciare che nemmeno diecimila cambiamenti turbino il tuo spirito) e quello dello Yoyu (l’importanza di preservare lo stato di calma e tranquillità, il controllare le emozioni e le sensazioni negative che fanno perdere la lucidità e la corretta visione dell’insieme) riesce a ovviare le complicazioni create dalle sue azioni, sapendo gestire il rapporto tra azione e reazione, così il Karmanauta impara a governare le proprie azioni minimizzando il karma negativo ed ottimizzando il karma positivo (il che significa tranquillità attiva e serenità).
Inoltre, attraverso una pratica di meditazione attiva interverrebbe direttamente sul sistema endocrino inibendo i picchi emozionali negativi, ma questo sarà il tema di una prossima lezione…

  


mercoledì 10 giugno 2015

Siamo presenti sul Forum di Hack the Matrix

Buon vivere a tutti volevo informarvi che siamo presenti nel Forum del sito Hackthematrix, se avete domande potrete rivolgerle in quella piattaforma.

http://www.hackthematrix.it/?forum=ufo-2





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Antico Senato Romano

giovedì 4 giugno 2015

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Documento aggiornamento a Maggio 2015