Ormai è davanti agli occhi di tutti; la realtà, così
come siamo abituati a vederla, risulta essere solo un’immagine virtuale frutto
dell’iterazione tra il nostro sistema visivo e le frequenze vibratorie emesse
dalla materia, colori e forme precise sono dati da questo sistema sensorio
collegato al nostro sistema di elaborazione immagini.
Mi riferisco alla lama della Papessa, che viene
rappresentata come una specie di Regina seduta su di un trono affiancato da due
colonne (simbolo del Duale) mentre tiene sul ginocchio destro un libro tenuto
aperto dal dito indice, ebbene, potrete notare un drappo che viene sostenuto da
due “catene” fissate alle colonne, e che cela lo scenario retrostante. Quel
tessuto cela il mondo cosiddetto “invisibile” agli occhi dei profani e di chi
non sa vedere. Questo Velo, composto intessendo gli opposti (positivo e
negativo, Sole e Luna, Luce ed oscurità, Zolfo e Mercurio, Maschile e
Femminile) è l’emblema della “Natura naturans”, concetto concepito dalla
filosofia cristiana medievale (Scolastica) e successivamente riproposta da
Giordano Bruno nel suo libro “De causa, principio et uno” del 1584, ovvero la
natura che crea se stessa attraverso un meccanismo quantico progressivo che si
sviluppa nel trimundio, anima, spirito e corpo. Stiamo parlando ovviamente del
Velo di Maya. Stessa cosa potete riscontrarla nella Lama della Luna, dove il
simbolismo richiamante la dualità antitetica attraverso le due colonne viene
rimpiazzato dai due cani ululanti alla Luna. Questi cani dalla funzione
psicopompica assumono anche la funzione di Guardiani della Soglia del vostro
inconscio, manifestato dal Cancro immerso nelle acque scure, il cui colore
bianco e nero (l’uno in posizione eretta, l’altro accucciato). La luce della
Luna cade come gocce di colori giallo, verde e rosso, che secondo la teoria del
colore richiamano la teoria dei colori complementari o opposizione cromatica diametrale e
crea una luce piatta e senza ombre, ovvero illusoria, ingannevole e fallace.

Di fronte a una scelta tra la consapevolezza e
l’ignorante e pervicace ostentazione del proprio ego ipertrofico (attenzione,
anche la troppa cultura ostentata cade sotto il dominio della materialità)
l’uomo comune – massa incosciente, sceglie la seconda, credendo che la vita
debba essere vissuta al massimo se non al disopra delle proprie possibilità e
creandosi quella gabbia di obblighi che lo rende schiavo per anni, facendogli
perdere quella libertà che crede di possedere quando guida la macchina che lo
porta verso l’avventura (vedi penosi spot tv) o guardando film su grandi
schermi che lo portano verso la “perfezione assoluta dell’immagine”
(dimenticandosi che la stanchezza dopo il lavoro lo fa addormentare di fronte
alle “perfette immagini” del grande (e costosissimo) schermo… temi già
affrontati ma purtroppo sempre troppo attuali benché si inneggi alla
consapevolezza.
Famiglie intere e
società mutano, si sfasciano inconsapevolmente per potersi
permettere oggetti inutili, utili solo per mantenere consorterie tecnologiche e
tecnocratiche che fagocitano il denaro con una fame dall’apparenza atavica e che
si mantengono al potere attraverso l’ignoranza primordiale di persone che
vedono la novità tecnologica come gli indigeni stupiti di fronte ai “bastoni
tonanti” (fucili dei colonizzatori/usurpatori) e fanno code per potersi
imprigionare ancora di più in questo pseudo mondo. Bizzarro vero? Come è
bizzarro il fatto che la stolta umanità preferisca quella famosa bistecca di Cypher pur
sapendo che è solo uno stimolo endocrino in questa Ragnatela Karmica chiamata
Velo di Maya o Mondo Materiale… solo perché la realtà è brutta e faticosa da
ottenere, solo perché è proprio il Mondo della materia che sembra dare la
libertà … una libertà illusoria che cela catene.