giovedì 27 agosto 2015

I Falsi profeti e l'apocalisse interiore


In questi anni abbiamo assistito ad un florilegio di gruppi, singoli profili o singoli blogger che si propongono come obbiettivo di condurre il lettore ad una assoluta consapevolezza della verità, (la loro) e lo fanno alla stessa maniera assolutistica dei messaggeri di verità di matrice monoteista, personalmente ho potuto notare come propongano le loro teorie (più o meno suffragate da radici esoteriche o fideistiche posteriori, se non a volte, frutto di un tam tam mediatico/facebookese) con la stesso atteggiamento autoritario e categorico di un novello Abacuc (ottavo dei dodici profeti minori), con la stessa presunzione e con lo stesso atteggiamento dispotico di chi impone e non propone.


 Nessuno che si chieda quale iter di studi decennali abbiano compiuto questi “profeti”, da quali fonti abbiano attinto la loro “sapienza” o “coscienza superiore”.
Tutti taciti alunni di maestri senza alcun titolo, tutte orecchie aperte e bocche spalancate di fronte a speculatori dell’ego. E’ vero, che se non esiste la cultura a discriminare e separare il vero dal falso si accetta tutto ciò che è più suggestivo. Il “magari fosse vero” di qualche decennio fa è diventato con il passare del tempo, “E se fosse vero?” per finire al “è proprio vero!”. E tutto per il mutamento sociale della “fast life” che ha impedito la corretta informazione. 


A suffragio a quanto appena affermato posso dire che, da amante dell’insolito, seguo la maggior parte di programmi che parlano dei fenomeni soprannaturali, dagli UFO ai fantasmi fino alle teorie sulla costruzione delle piramidi e le civiltà extraterrestri, nessuno ha notato come il corretto approccio dei conduttori parla di “ipotesi” e “teorie” diviene certezza per gli appassionati?


Ed in questo calderone di teorie e ipotesi sguazzano i portatori della falsa luce, ricordando che LUCIFERO significa proprio “portatore di luce” o lux (luce) e ferre (portare) mi sorgono spontaneamente molti dubbi.
Profeti… messaggeri, Angeli (Anghelos o più anticamente Akero significa “messaggero”) Cominciate a capire la gravità della cosa? Vi stanno conducendo per mano nelle sabbie mobili della disinformazione più becera e superstiziosa, (Dal simpatico “profeta” WiKi – Ped – Yah: “Il termine profeta deriva dal tardo latino prophèta (pronuncia profèta), ricalcato sul greco antico προφήτης (pronuncia: profétes), che è parola composta dal prefisso προ- (pro, "davanti, prima", ma anche "per", "al posto di") e dal verbo φημί (femì, "parlare, dire"); letteralmente quindi significa "colui che parla davanti" o "colui che parla per, al posto di", sia nel senso di parlare "pubblicamente" (davanti ad ascoltatori), sia parlare al posto, in nome (di Dio), sia in quello di parlare "prima" (anticipatamente sul futuro)”.
Uno dei dubbi più grossi sopracitati mi induce a chiedere: “per chi proclamano questi profeti dell’assurdo?” Per nutrire il parassita che alberga nel loro ego ? Magari così fosse… si potrebbe parlare di poche decine di unità. Il vero problema è che creano, attraverso una  rete di credenze “memiche” un egregoro energetico di un numero esponenziale di persone che, vittime della loro stessa ignoranza, fanno da terreno fertile energetico per erigere una struttura sempre più stabile di credenze che rischiano di diventare sempre più fondate e indiscutibili. Il rischio è quello di una vero e proprio ritorno ad un medioevo interiore dove tornano imperative le divisioni tra pro e contro, tra chi crede e chi no, tra chi asserisce e chi nega. Un apocalisse interiore dove non esiste più nessun supporto solido, dove non può esistere nessun sollievo perché ci sono ormai più cure che malattie, più dei che fedeli e più certezze che domande.
Poveri “username” e sterili “account”, tutti dai nomi altisonanti che si fanno portavoce di scuole inesistenti o palesemente autocertificate, nascondono ego ipertrofici alla ricerca di cibo emozionale e lavorano per “S.P.A.” di parassiti che si nutrono alle loro spalle e degli egregori che così sapientemente “quanto inconsapevolmente” hanno creato, schiavi che non vedono la catena perché è tanto invisibile quanto intangibile, ma tragicamente reale.
Finisco con una citazione tanto inquinata quanto reale nei contenuti: ”Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà.Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.”
Vangelo secondo Matteo (24,4-24,14)
Nuovo Testamento


lunedì 24 agosto 2015

Siamo uomini o Karmanauti?

Chiunque sia preda delle proprie debolezze ne è schiavo, un carattere instabile, debole, incostante, non potrà mai produrre risultati duraturi. E’ come se in un esercito ci fossero più comandanti che danno ordini contrapposti, contraddittori e contrastanti, i soldati sarebbero incerti sul da farsi ed agirebbero in modo disarmonico e disordinato, fornendo così all’esercito avversario, più equilibrato ed ordinato, di avere una facile vittoria.
Ogni giorno vedo e vivo episodi al limite dell’assurdo e direi quasi dell’inconcepibile, persone in balia di cambiamenti di umore e di equilibrio, personalmente cerco sempre di starne alla larga e vedere le cose dall’alto, secondo una prospettiva che mi mantenga distante proprio per non farmi coinvolgere energeticamente, a volte riesco a volte SO di non poter riuscire, ma attraverso la Karmanautica riesco comunque a non esserne preda e ad uscirne senza troppi sommovimenti karmici.

Persone contro tutto e tutti in correnti egregoriche di disprezzo e biasimo, continue denigrazioni giustificate sempre come giusta causa, per la politica, per questo vivere all’insegna della scontentezza ad oltranza che porta ad essere irati per gli atteggiamenti altrui. Questo significa non accettare e quindi non comprendere i rapporti esistenti tra causa ed effetto. Il risultato è paragonabile (come già scritto innumerevoli volte) al prendere tutte le onde di fianco mentre si sta navigando … il rischio è sempre il ribaltamento (la perdita di equilibrio, di lucidità, di coerenza).


Se si è consapevoli dei rapporti di azione e reazione che si svolgono nel Velo di Maya, si capiranno anche i meccanismi di causa ed effetto nei rapporti interpersonali ottenendo come vantaggio l’essere sempre padroni delle emozioni altrui sapendo agire strategicamente, usando frasi e parole per far capire o confondere, per unire o allontanare.
Il potere delle parole agisce sull’ego altrui, blandendo attraerai, offendendo allontanerai, come il ragno che tesse la sua tela per imprigionare la preda e la taglia per liberarsi della sua carcassa.
Solo chi adopera il Banpen Fugyô saprà come vivere senza immergersi nelle emozioni umane tanto da rischiare di esserne sopraffatto, solo così vedrà le stesse dipanarsi come un serpente agonizzante che si soffoca tra le sue stesse spire, muovendosi senza coerenza e senza direzione, sempre alla ricerca di una stabilità come un ubriaco che si appoggia a chiunque sobrio che incontra sul suo cammino.


Infatti solo chi è dotato di equilibrio proprio riuscirà in questa operazione, solo chi non si appoggia saprà muoversi e saprà sbilanciarsi senza però perdere l’equilibrio come fa il vero artista Marziale nelle sue techiche di attacco o difesa.


Come esso, il karmanauta sembra perdere l’equilibrio mentre si sposta, solo per trovare poi improvvisamente la stabilità… Antei no Kadosei, la mobilità nella stabilità, quella capacità che porta allo squilibrio per empatia spontanea l’avversario che si confonde e perde la concentrazione, la sicurezza ed il proprio Fudô, l’inamovibilità… cadendo rovinosamente.
Così funziona anche il meccanismo in una discussione, una diatriba, un’azione karmica. Portare allo sbilanciamento dell’avversario attraverso la consapevolezza dell’azione e della reazione, senza affezione e senza acredine, con la stessa efficacia con cui si avvita un bullone nel motore di una macchina, sapendo che così facendo acquisterai maggiori benefici in termini di equilibrio e di vantaggio.
Inumano direte voi, ma efficace rispondo io, freddo e calcolatore direte voi, ma stabile ed equilibrato rispondo io. L’affetto lo si da ai propri cari e per la difesa di tutto ciò che si ama. Voglio ricordare il Ninja Seishin  la parte più spirituale ed esoterica del Ninjutsu e citando il suo Poema più rappresentativo, il “Ninniku Seishin”, che dice: ”Ninja-seishin towa, shin shin shiki, o shinobu ninniku-seishin o kopon to suru.ùchijoku o shihonde urami o hojisaru, nintai-seishin o yashinau kotoni hajimaru monode aru.
Nin towa, kokoro no ueni yaiba de hito o kizutsuke tari suruyono monodewa naku, kajo-waraku, hana no gotoki jo-ai o motte, heiwa o tanoshimu mono de aru”.
L’essenza del ninja 忍者 è lo spirito del ninja che ha il potere di usare la pazienza insieme al corpo, alla mente ed al suo subconscio. È il potere che bisogna sviluppare allenandosi duramente. Il risultato condurrà alla capacità di sopportare sempre ogni seppur minimo insulto (umiliazione ) ed in seguito rimuoverlo insieme ad ogni minima traccia di risentimento (Nintai Seishin 忍耐 精神 lo spirito della perseveranza).
Questo deve essere l’agire del Karmanauta, la cui formazione comprende anche le tecniche di Antica Strategia Militare, il Bunryaku Heihô, la cui azione attraverso di esso porta alla vittoria. Solo così si potrà ottenere di avere sempre l’avversario di fronte e mai di spalle, sapendo tutto ciò che avviene intorno a se, senza sorprese e senza perdite di controllo della propria esistenza.
Al prossimo articolo! E fino ad allora chiedetevi in cuor vostro se siete una mosca che svolazza libera o se siete un ragno padrone della propria tela.




domenica 9 agosto 2015

Karmanautica e medicina




Vi siete mai accorti del legame che esiste tra la vostra volontà, lo spirito di iniziativa e lo stato di salute in cui vi trovate? Un giorno prima siete così pieni di energia che vi sentite capaci di rivoluzionare il mondo, il giorno successivo non siete nemmeno in grado di alzarvi dal letto, suscettibili delle vostre energie psicofisiche ne siete in balia senza essere in grado di far fronte all’altalenarsi capriccioso delle carenze o delle eccedenze energetiche, per non entrar nel merito della salvaguardia delle affezioni.
Questo è un ulteriore schiavitù nei confronti del vostro stesso corpo di cui non avete nessuna gestione preventiva… un golem di fango e pelle che agisce indipendentemente dalla vostra volontà e mette a repentaglio i vostri progetti ed i vostri piani a lunga scadenza.
In caso di malattia le persone comuni si affidano ai medicinali sintomatici (ovvero che risolvono il sintomo senza andare ad intervenire sulla causa) , se hanno mal di testa assumono analgesici, hanno bruciore di stomaco assumono antiacidi etc… Coloro i quali invece hanno più rispetto per il loro “involucro” usano medicinali omeopatici o ricorrono alla Medicina Psicosomatica (che interviene sulle cause annullando così gli effetti  - un po’ come agisce la Karmanautica, anzi ribadisco il parallelismo felice tra Medicina Psicosomatica e Karmanautica, anzi azzarderei pure una proporzione matematica! La Medicina Psicosomatica sta alla karmanautica come il rapporto tra causa ed effetto crea un evento karmico e così, nella psicosomatica agendo sulle cause si interviene sull’effetto!
Chi studia, ma soprattutto applica costantemente le regole della karmanautica considera  la malattia attraverso l’approccio dell’Onmyodô, (陰陽道 o In'yōdō, La via dello Yin e Yang) ovvero la filosofia dell’antico Wu Xing cinese (il successivo On Myo Go Gyô giapponese, la Teoria dei Cinque Elementi) e pratica tutte le respirazioni utilizzate anche nelle Arti Marziali Tradizionali Giapponesi Antiche per lo sviluppo e la gestione del Ki (Energia vitale) in base alla triade Ten Jin e Chi (Cielo, Uomo e Terra) citato anche nello Zhuangzi (莊子) o Nan hua zhen jing (南華真經, “Il Vero Classico della Fioritura Culturale del Sud”). In questa Teoria, l’uomo è considerato come il perno, o Centro Mediano del mondo visibile accompagnato dal Cielo e dalla Terra (aspetti del Binario), e tutti insieme sono uniti in una sorta di “nube di inconoscibilità”. I Mutamenti di questi tre fattori creano costanti trasformazioni di cui il Taoista è abile decrittatore, trasformazioni analoghe alla costante creazione di cause, effetti e rapporti tra esse.


E’ interessante notare come la stesura del Manuale di Strategia Militare Cinese, l’Arte della Guerra  (Sūnzǐ Bīngfǎ, 孫子兵法) sia quasi contemporanea all’approccio Taoista nei confronti della medicina. Xu Dachun, celebre medico cinese vissuto nella metà del XVIII secolo, in uno dei suoi libri, “Dell’origine della medicina” (Yi xue yuan liu lun) afferma di come i tredici capitoli dell’Arte della Guerra di Sun Tsu chiariscano sufficientemente i metodi di cura. Evidenziando come, secondo la visione Taoista, tratti la malattia alla stregua di un nemico da combattere, con le medesime strategie utilizzate sul campo di battaglia, il motivo è che entrambe, sia le Teorie mediche sia le Dottrine militari, partono dallo studio dello Yin e dello Yang, entrambe parlano di Eccesso (Shi) e carenza (Xu), di Energia vitale  (Zheng qi – formata da Yuan QI che veicola il messaggio primordiale e genetico, la Ying QI o energia nutritiva, la Wei QI che garantisce la difesa dalle energie perverse e la Shen QI o energia mentale.) ed Energia perversa (Xie qi fattori patogeni etc…), di Consolidamento (Tiao Yang) e Attacco (Gong Fa).
Ma anche altri medici antecedenti a Xu Dachun , esposero prima di lui le relazioni esistenti tra la medicina e la strategia militare, nell’Hangdi Neijing (Classico della medicina) ad esempio si trova scritto “ Non opponete resistenza all’energia in pieno rigoglio e non attaccate un esercito in ordine perfetto”.
Solo in questo concetto ravvedo, secondo la mia modestissima esperienza, l’applicazione di una delle quattro leggi Taoiste applicate in medicina utilizzata anche nel Kyusho Jutsu (Metodi Marziali per colpire i punti vitali) importantissima, ovvero “La Legge del Marito e della Moglie” in cui si spiega che nel ciclo malefico-distruttivo K’o non si può riempire ciò che già e pieno e non si può vuotare ciò che già e vuoto, quando il marito è forte la moglie è debole e viceversa, vedi anche il VI capitolo dell’Arte della Guerra “Vuoti e pieni” (Non opponete resistenza all’energia in pieno rigoglio) in quanto è necessario lasciare che l’energia segua il proprio corso. (ovviamente qui mi devo fermare per non scoraggiare il lettore e non confondere ulteriormente).
Come avete potuto notare, i metodi da applicarsi per mantenere una buona salute psicofisica, necessaria per poter attuare efficacemente le proprie strategie di vita, esistono da secoli, basta conoscerle, impararle ed applicarle, per poter essere un capace comandante di se stessi.




I Tredici capitoli dell’Arte della Guerra
·        I. Valutazioni di base (Ji)
·        II. Conduzione del conflitto (Zuozhan)
·        III. Pianificazione dell'attacco (Mougong)
·        IV. Disposizioni (Xing)
·        V. La forza (Shi)
·        VI. Vuoti e pieni (Xushi)
·        VII. Manovre di eserciti (Junzheng)
·        VIII. Le nove variabili (Jiubian)
·        IX. Muovere l'esercito (Xingjun)
·        X. Conformazione del terreno (Dixing)
·        XI. I nove terreni (Jiudi)
·        XII. Attacco col fuoco (Huogong)
·        XIII. L'uso delle spie (Yongjian)