Chiunque sia preda delle proprie debolezze ne è schiavo, un
carattere instabile, debole, incostante, non potrà mai produrre risultati
duraturi. E’ come se in un esercito ci fossero più comandanti che danno ordini
contrapposti, contraddittori e contrastanti, i soldati sarebbero incerti sul da
farsi ed agirebbero in modo disarmonico e disordinato, fornendo così
all’esercito avversario, più equilibrato ed ordinato, di avere una facile
vittoria.
Ogni giorno vedo e vivo episodi al limite dell’assurdo e
direi quasi dell’inconcepibile, persone in balia di cambiamenti di umore e di
equilibrio, personalmente cerco sempre di starne alla larga e vedere le cose
dall’alto, secondo una prospettiva che mi mantenga distante proprio per non
farmi coinvolgere energeticamente, a volte riesco a volte SO di non poter
riuscire, ma attraverso la Karmanautica riesco comunque a non esserne preda e
ad uscirne senza troppi sommovimenti karmici.
Persone contro tutto e tutti in correnti egregoriche di
disprezzo e biasimo, continue denigrazioni giustificate sempre come giusta
causa, per la politica, per questo vivere all’insegna della scontentezza ad
oltranza che porta ad essere irati per gli atteggiamenti altrui. Questo
significa non accettare e quindi non comprendere i rapporti esistenti tra causa
ed effetto. Il risultato è paragonabile (come già scritto innumerevoli volte)
al prendere tutte le onde di fianco mentre si sta navigando … il rischio è
sempre il ribaltamento (la perdita di equilibrio, di lucidità, di coerenza).
Se si è consapevoli dei rapporti di azione e reazione che si
svolgono nel Velo di Maya, si capiranno anche i meccanismi di causa ed effetto
nei rapporti interpersonali ottenendo come vantaggio l’essere sempre padroni
delle emozioni altrui sapendo agire strategicamente, usando frasi e parole per
far capire o confondere, per unire o allontanare.
Il potere delle parole agisce sull’ego altrui, blandendo
attraerai, offendendo allontanerai, come il ragno che tesse la sua tela per
imprigionare la preda e la taglia per liberarsi della sua carcassa.
Solo chi adopera il Banpen Fugyô saprà come vivere senza
immergersi nelle emozioni umane tanto da rischiare di esserne sopraffatto, solo
così vedrà le stesse dipanarsi come un serpente agonizzante che si soffoca tra
le sue stesse spire, muovendosi senza coerenza e senza direzione, sempre alla
ricerca di una stabilità come un ubriaco che si appoggia a chiunque sobrio che
incontra sul suo cammino.
Infatti solo chi è dotato di equilibrio proprio riuscirà in
questa operazione, solo chi non si appoggia saprà muoversi e saprà sbilanciarsi
senza però perdere l’equilibrio come fa il vero artista Marziale nelle sue
techiche di attacco o difesa.
Come esso, il karmanauta sembra perdere l’equilibrio mentre
si sposta, solo per trovare poi improvvisamente la stabilità… Antei no Kadosei,
la mobilità nella stabilità, quella capacità che porta allo squilibrio per
empatia spontanea l’avversario che si confonde e perde la concentrazione, la
sicurezza ed il proprio Fudô, l’inamovibilità… cadendo rovinosamente.
Così funziona anche il meccanismo in una discussione, una
diatriba, un’azione karmica. Portare allo sbilanciamento dell’avversario
attraverso la consapevolezza dell’azione e della reazione, senza affezione e
senza acredine, con la stessa efficacia con cui si avvita un bullone nel motore
di una macchina, sapendo che così facendo acquisterai maggiori benefici in
termini di equilibrio e di vantaggio.
Inumano direte voi, ma efficace rispondo io, freddo e
calcolatore direte voi, ma stabile ed equilibrato rispondo io. L’affetto lo si
da ai propri cari e per la difesa di tutto ciò che si ama. Voglio ricordare il
Ninja Seishin la parte più spirituale ed
esoterica del Ninjutsu e citando il suo Poema più rappresentativo, il “Ninniku
Seishin”, che dice: ”Ninja-seishin towa, shin
shin shiki, o shinobu ninniku-seishin o kopon to suru.ùchijoku o shihonde urami
o hojisaru, nintai-seishin o yashinau kotoni hajimaru monode aru.
Nin towa, kokoro no ueni yaiba de hito o kizutsuke tari suruyono monodewa naku, kajo-waraku, hana no gotoki jo-ai o motte, heiwa o tanoshimu mono de aru”.
Nin towa, kokoro no ueni yaiba de hito o kizutsuke tari suruyono monodewa naku, kajo-waraku, hana no gotoki jo-ai o motte, heiwa o tanoshimu mono de aru”.
L’essenza del ninja 忍者 è lo spirito del ninja che ha il
potere di usare la pazienza insieme al corpo, alla mente ed al suo subconscio.
È il potere che bisogna sviluppare allenandosi duramente. Il risultato condurrà
alla capacità di sopportare sempre ogni seppur minimo insulto (umiliazione 辱) ed
in seguito rimuoverlo insieme ad ogni minima traccia di risentimento (Nintai
Seishin 忍耐 精神
lo spirito della perseveranza).
Questo deve essere l’agire del Karmanauta, la cui formazione
comprende anche le tecniche di Antica Strategia Militare, il Bunryaku Heihô, la
cui azione attraverso di esso porta alla vittoria. Solo così si potrà ottenere
di avere sempre l’avversario di fronte e mai di spalle, sapendo tutto ciò che
avviene intorno a se, senza sorprese e senza perdite di controllo della propria
esistenza.
Al prossimo articolo! E fino ad allora chiedetevi in cuor
vostro se siete una mosca che svolazza libera o se siete un ragno padrone della
propria tela.
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